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Teramo

Palazzo Sanità, “Il sindaco rinuncia al ruolo di pianificatore urbanistico”

Il parere della consigliera Laura Angeloni di Futuro In

“Nella surreale vicenda relativa all’abbattimento e successiva ipotetica ricostruzione del palazzo di proprietà dell’Arpa in Piazza Martiri Pennesi, un punto è chiaro: la mancanza di volontà del sindaco D’Alberto ad esprimere una decisione su quello spazio pubblico e la rinuncia al suo ruolo istituzionale di pianificatore urbanistico nell’interesse della collettività”.

Questo il commento della consigliare comunale Laura Angeloni di Futuro In.

“Infatti il sindaco, al quale competono le scelte in materia urbanistica per il futuro di Teramo, anche in questa vicenda ha scelto di non scegliere e, con colpevole ritardo rispetto alle varie proposte che avrebbe potuto e dovuto fare in questi otto lunghi anni per restituire dignità e bellezza ad un una importantissima piazza in centro storico, ha lasciato invece che si progettasse di ricostruire l’edificio e che lo stesso fosse addirittura innalzato di un piano. La mancanza di visione e l’inerzia del primo cittadino rispetto ad una scelta urbanistica sbagliata per il destino della piazza, si sono scontrate però con le istanze espresse da molti personaggi della cultura, dai gruppi di opposizione ed anche da rappresentanti della maggioranza, che hanno chiesto a gran voce la restituzione di uno spazio pubblico al centro della città. E tuttavia, anche costretto a scegliere sentendo l’aria che tira, il Sindaco ancora oggi continua a temporeggiare in attesa di convocare un tavolo di lavoro con gli Enti coinvolti. Continua a temporeggiare con addirittura la pretesa che altri attori istituzionali prospettino le soluzioni per la delocalizzazione del palazzo dell’Arpa, come se non fosse compito preciso del primo cittadino, tra l’altro profumatamente stipendiato, quello di prospettare idee e soluzioni da condividere per il bene della città”.

Nel frattempo, “tra gli argomenti da discutere per i prossimi Consigli comunali troviamo il progetto di costruire in deroga di un nuovo piano del palazzo Arpa ed il sindaco, sentito sull’argomento, sembra esserne sorpreso come se non ne fosse a conoscenza o come se accettasse passivamente che qualcun altro decida al suo posto, qualcuno che evidentemente si oppone alla restituzione della piazza ai teramani. Mi auguro che il sindaco si riappropri del ruolo che gli compete in materia di pianificazione urbanistica e riemerga dal torpore su una vicenda gestita con imbarazzante ritardo e qualche opacità. Nel frattempo, in attesa della convocazione di un tavolo tra gli enti (atteso per i primi maggio come già comunicato; ndg) per la delocalizzazione del palazzo ex Arta in altro luogo idoneo del centro, presenterò una mozione per impegnare il sindaco a fare quello che avrebbe potuto e dovuto già fare: portare in Consiglio la modifica del piano particolareggiato del centro storico ponendo un vincolo di non edificabilità su quell’area. Semplice e facile, si poteva fare già in qualsiasi momento. Con tale presupposto potremo restituire la piazza alla città e anche l’Agenzia regionale di protezione ambientale potrà essere supportata, dalle Istituzioni della Ricostruzione, a trovare una sede idonea in altro luogo della città”.

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