Palazzo Sanità, tavolo tra enti nei primi di maggio
Il sindaco di Teramo accoglie la volontà, appuntamento tra il 2 e il 5 maggio

“Prendo atto positivamente della nuova volontà, da parte di entrambi i proprietari, di discutere della delocalizzazione del palazzo della Sanità e della piena condivisione della mia proposta di aprire immediatamente un tavolo di confronto sul futuro della struttura, con l’obiettivo di correggere un errore che risale a molti anni fa e individuare una soluzione che coniughi le giuste esigenze dell’ARPA con quel processo di rigenerazione urbana e sociale che questa Amministrazione sta portando avanti fin dal primo mandato. Il Comune ha sempre fatto la sua parte e continuerà a farla e al riguardo ho già sentito il direttore dell’ARPA con il quale abbiamo concordato un incontro da tenersi tra il 2 e il 5 maggio. Incontro che dovrà coinvolgere tutti gli enti e le istituzioni del territorio, che invitiamo fin da ora a mettere a disposizione, per il tramite degli enti di riferimento, tutti gli edifici, gli immobili, gli spazi e le aree disponibili sul territorio cittadino, con l’obiettivo di mantenere gli uffici in centro”.
Così il sindaco Gianguido D’Alberto, che torna sul dibattito in corso intorno al futuro del Palazzo della Sanità in piazza Martiri Pennesi, la cui proprietà è in parte dell’ARPA (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ex ARTA) e in parte della Provincia, che ne possiede il piano terra e il primo piano.
Edificio che attualmente è interessato da un progetto di abbattimento e ricostruzione finanziato a valere sul Programma straordinario di rigenerazione urbana connesso al sisma.
“La disponibilità del Comune è sempre stata piena, proprio nell’ambito di quel percorso di rigenerazione urbana e sociale che si è concretizzata nei lavori realizzati e in quelli in corso di realizzazione – conclude il primo cittadino – ma fino ad oggi non aveva trovato alcun riscontro. D’altro canto la stessa ARPA, fino a ieri, aveva confermato la volontà di procedere all’abbattimento e ricostruzione dell’immobile, sostenuta anche dal desiderio dei dipendenti di restare nell’attuale sede, quasi in contrapposizione con il successivo intervento della Regione. Le polemiche e le incomprensioni, in ogni caso, non ci interessano, e registrata la piena convergenza sulla mia proposta sono sicuro che nell’incontro dei primi di maggio riusciremo ad individuare una soluzione condivisa”.