
Abruzzo. “La prossima settimana, probabilmente, la Giunta Marsilio alzerà le tasse agli abruzzesi per far fronte al debito accumulato in sanità. I maggiori introiti, dunque, non offrirebbero più servizi, ma servirebbero solo a tappare parzialmente un buco prodotto da una cattiva gestione” esordisce il Consigliere regionale Dino Pepe.
“La sanità abruzzese versa in condizioni critiche, non è una novità e neppure una notizia per i cittadini che, da anni, hanno a che fare con liste d’attesa inaccettabili e visite difficili da prenotare” aggiunge Pepe.
“La situazione si fa drammatica se entriamo nei Pronto Soccorso, lì dove il sistema sanitario è chiamato a gestire le emergenze e urgenze.
Nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Val Vibrata i medici che si organizzano per coprire i 3 turni sono 5, anziché i 9 previsti. Gestiscono in media 80 accessi giornalieri potendo contare sull’apporto di 17 infermieri e 12 OSS, entrambe le categorie sotto organico. Per i pazienti questi numeri si tramutato in disservizi: intere giornate di attesa, barelle che vanno ad esaurimento, l’osservazione breve (OBI) che resta “solo sulla carta” ma non è operativa per carenza di personale. Tutte situazioni già segnalate due anni fa, in occasione di visite ispettive nei 4 Pronto Soccorso della provincia di Teramo. Questioni rimaste irrisolte, se non peggiorate, nonostante le mie Interrogazioni all’Assessore Verì” prosegue il Consigliere.
“Naturalmente la situazione non è migliore per gli altri servizi, un esempio significativo, sempre in Val Vibrata, è il Centro di Salute Mentale rimasto con soli 2 medici e funzionante, di fatto, solo di mattina proprio a causa della grave carenza. E’ giusto precisare che l’utenza vibratiana è seconda solo al polo di Teramo, mentre il personale non è assolutamente proporzionato. Un disservizio di cui è facile comprendere la portata, così come comprensibile diventa il dilagare della mobilità passiva e la “fuga” da un Presidio di confine.
Una sanità che, duole dirlo, è talmente sofferente da abbandonare i cittadini, nonostante gli sforzi e la dedizione di tutti gli operatori del settore, e oggi non può che avere il sapore della beffa la volontà di Marsilio di alzare le tasse proprio a questi cittadini dimenticati” conclude Pepe.