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Il prefetto di Teramo: “Rete stradale inadeguata, necessari grandi interventi”

Il prefetto Stelo ha concluso la visita ai 47 comuni della provincia

L’aveva detto fin dal giorno del suo arrivo a Teramo: fra le priorità del suo mandato ci sarebbe stato quello di conoscere a fondo il territorio provinciale, e così ha fatto.

Dopo pochi mesi dal suo insediamento, il prefetto di Teramo Fabrizio Stelo ha appena concluso la visita a tutti e 47 i comuni della provincia e conosciuto in ogni sfaccettatura le diverse comunità e realtà territoriali.

Il bilancio è in chiaroscuro: “Ho scoperto una terra bellissima, comunità e paesi molto diversi fra loro e a tratti unici, piccole realtà ricche di storia e di valori culturali e ambientali, luoghi in cui è forte lo spirito identitario e il senso di comunità”, dice il prefetto.

“Certo i problemi non mancano, me ne sono stati segnalati più di uno – prosegue Stelo – Una rete stradale inadeguata che necessita di grandi interventi infrastrutturali, precondizione indispensabile per il rilancio di luoghi dalle mille potenzialità attrattive, ma che purtroppo in alcuni casi scontano un eccessivo isolamento che non consente loro di competere con un mercato turistico sempre più globale”.

Non preoccupante, ma certamente da monitorare costantemente, è la situazione economico-sociale, quanto mai articolata e differenziata nelle diverse zone del territorio provinciale, ma con ampi margini di sviluppo, che possono diventare realtà soprattutto se “si fa sistema” tra pubblico e privato. E questo anche al di là della “doppia grande sfida” in arrivo, cioè i tanti cantieri legati al Pnrr e alla ricostruzione post-sisma.

“Ho assicurato a tutti i sindaci – continua il prefetto – Pur nei limiti del mio ruolo istituzionale, il massimo impegno a sostegno delle loro legittime richieste, nell’interesse dei cittadini di quei territori e delle loro popolazioni. Ho spronato i sindaci ad avere coraggio nelle scelte, ad avviare o concludere rapidamente ogni progetto e iniziativa che possa portare sviluppo e un sempre maggiore benessere, anche per contrastare – soprattutto nei piccoli Comuni – lo spopolamento demografico”.

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