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Teramo

Premialità Covid Asl Teramo: “Riconosciuta anche agli esclusi”

Soddisfazione della Cgil Teramo

Vittoria della FP CGIL Teramo riguardo il diritto degli operatori sanitari della ASL di Teramo di vedersi riconosciuta la cosiddetta “premialità Covid”.

 

“Un importantissimo riconoscimento e una grandissima battaglia vinta riguardo ai diritti, che giustamente, abbiamo rivendicato per lavoratrici e lavoratori della ASL di Teramo”, scrive Marco Di Marco dell’area sanità della Cgil Teramo.

Riassumendo i fatti: il Consiglio dei Ministri con Decreto Legge n. 18 del 17 Marzo 2020 introduceva misure di potenziamento del SSN, attribuendo, tra l’altro, alle Regioni la possibilità di riconoscere ai dipendenti delle aziende del SSN un premio per le particolari condizioni di lavoro e l’impegno profuso nella gestione dell’emergenza sanitaria. In seguito, la Regione Abruzzo decideva di avvalersi della facoltà conferita e avviava una fase di confronto con le OO.SS.

In data 30/7/2020 veniva siglato l’accordo, il quale prevedeva il riconoscimento di una premialità aggiuntiva, una tantum, a decorrere dal 1 Marzo 2020 fino al 30 Aprile 2020. L’intesa, pertanto, stabiliva l’attribuzione di un compenso giornaliero “per ogni turno di effettivo servizio”

La successiva fase di contrattazione interna alla ASL di Teramo si concludeva in data 19 Novembre 2020, con la sottoscrizione di un accordo integrativo aziendale per il personale del Comparto e della Dirigenza Medica, accordo che ci vide sin dal primo momento del confronto fortemente critici, sia sulla scelta delle unità operative che sulle modalità di erogazione dello stesso, e che determinò la mancata firma della FP CGIL Teramo, in quanto molte unità operative furono escluse, ed altre si videro riconoscere detta premialità solo per alcuni giorni del periodo di riferimento”.

“Questa sentenza conferma ancor più quello che sostenemmo all’epoca e che sosteniamo tutt’oggi, ovvero che il mancato inserimento di unità operative, che come altre avevano lavorato per il contrasto al Covid, nelle quali diversi operatori avevano contratto il Covid in virtù dell’assistenza a pazienti positivi, o l’attribuzione della premialità solo per un breve periodo, rispetto a quello di riferimento, era inaccettabile e che le distinzioni proposte tra vari reparti non rispecchiavano ne valorizzavano l’attività svolte dai reparti esclusi”.

“Siamo orgogliosi di quanto fatto, avendo portato avanti, per anni, una battaglia contro decisioni inique, ma soprattutto siamo felici di aver potuto ridare dignità ed egual valore al lavoro di operatori sanitari che dinanzi ad una pandemia di tali proporzioni, si sono rimboccati le maniche non sottraendosi all’assistenza sanitaria anche a rischio della loro stessa vita. Auspichiamo”, conclude il sindacato, “che la Asl non proponga a sua volta ricorso contro la sentenza, sia per la fondatezza della stessa, oltre che per evitare la dispersione di risorse che potrebbero essere utilizzate per migliorare l’assistenza agli utenti, soprattutto in questo particolare momento che la vede impegnata, così come le altre ASL abruzzesi, in un piano di rientro”.

 

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