Presentato il progetto di restauro di Palazzo Cameli a Teramo
Edificio di proprietà della Fondazione Tercas dal 2010
Teramo. E’ stato presentato questa mattina, nel corso di una Conferenza Stampa, il Progetto di Restauro e Risanamento Conservativo di Palazzo Cameli, un edificio acquistato dalla Fondazione Tercas nel 2010 – adiacente a Palazzo Melatino (sede della Fondazione Tercas), tra Largo dei Melatini e via del Gomito.
All’Incontro, che si è tenuto in Palazzo Melatino, con il Presidente della Fondazione, Tiziana Di Sante, il vice presidente Martina Di Musciano ed il Segretario generale dell’Ente, Annamaria Merlini, erano presenti: l’architetto Luigi Franciosini, Professore Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana all’Università Roma Tre, incaricato della redazione del progetto dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente in carica nel giugno del 2019 e l’architetto Cristina Casadei.
Nel suo intervento il professor Franciosini, avvalendosi anche dell’ausilio di un plastico, ha illustrato le caratteristiche principali del progetto “che presenta – ha affermato – da un lato il restauro conservativo e la valorizzazione funzionale dell’edificio e dall’altro la riqualificazione del settore urbano dove ricade l’immobile, attraverso il ripristino di condizioni funzionali e spaziali coerenti con l’assetto storico della città, con le emergenze monumentali e l’architettura dell’edilizia minore”.
“Un progetto – ha inoltre dichiarato il professor Franciosini – che affronta i problemi della tutela, conservazione e del riuso del patrimonio storico-architettonico che si apre e coinvolge il sistema ambientale e paesistico dell’intorno e della struttura urbana”.
Presente all’incontro anche l’ingegner Marco Di Pietro, attuale componente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione e nel giugno del 2019 componente del Consiglio di Amministrazione che affidò la progettazione del restauro al professor Luigi Franciosini “dopo aver valutato il lavoro e la ricerca professionale di diversi docenti di Architettura italiani – ha affermato Di Pietro – ognuno portatore di una originale innovativa moderna visione del restauro e del risanamento conservativo.
Quel Cda di cui facevo parte insieme al Presidente Enrica Salvatore, il vice presidente Marino Iommarini, Giacomo Agostinelli ed Alessandro D’Ilario – ha continuato Marco Di Pietro – visse il ruolo di committente con molto scrupolo ed attenzione tenendo presente che in una città come Teramo, ricca di sedimentazioni storiche non si poteva non tener presente il rapporto fra architettura contemporanea e preesistenze. Al riguardo quindi quel Cda fece riferimento ad alcuni dei più affermati interpreti italiani delle diverse tendenze culturali (a volte opposte) che dibattono, nella dialettica tra vecchio e nuovo, riguardo la concezione del restauro.
Tra chi lo intende, cioè, chiuso ad ogni possibilità di intervento che non sia quello della conservazione assoluta ed integrale; a chi invece pensa a novità progettuali ad ogni costo; a chi concepisce la via della trasformazione e rigenerazione a nuovi usi e funzionalità… ed altro ancora.
Giungemmo ad incaricare il professor Luigi Franciosini – ha detto in conclusione Marco Di Pietro – anche perché la sua idea progettuale che oggi ha esposto cosi mirabilmente – ci era sembrata proporre la pre-esistenza, riguardo ad un edificio come Palazzo Cameli, con un originale rapporto equilibrato fra continuità e discontinuità, in coerenza con l’assetto storico della città di Teramo”.
La procedura adottata dalla Fondazione Tercas per l’aggiudicazione dei lavori di restauro e risanamento conservativo dell’immobile è iniziata con la pubblicazione, di un Avviso che scadrà l’8 luglio prossimo. All’esito dell’Avviso la scelta delle imprese che saranno invitate a presentare una offerta avverrà a insindacabile giudizio della Fondazione e nei termini e secondo le modalità che saranno comunicate.
I lavori prevedono un impegno di spesa pari a 1,650 milioni di Euro.
Stanno quindi giungendo a termine le fasi finali della realizzazione di una Idea Progettuale fortemente voluta e presente nei Documenti Programmatici dei diversi Organi della Fondazione Tercas che si sono susseguiti nel tempo a partire dal 2010.
A conclusione dei lavori, l’immobile sarà destinato, come deliberato al momento dell’acquisto, ad “ampliare gli spazi per la realizzazione delle finalità istituzionali dell’Ente” attraverso l’individuazione di una scelta puntuale che gli Organi, di Amministrazione e di Indirizzo dell’Ente, saranno chiamati ad assumere, definitivamente, dopo una serie di approfondite ed opportune valutazioni.