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Teramo

Regionali, Dodo Di Sabatino: “Il porto di Giulianova come volano di sviluppo territoriale”

Sayonara Tortoreto

“Il porto di Giulianova è il più importante della Provincia di Teramo ed è dedicato alla pesca commerciale, all’approdo turistico e al diporto nautico”.

Così il Candidato Consigliere Regionale Dodo Di Sabatino

“Fin dal terzo secolo A.C. il porto ha svolto un ruolo fondamentale nel sistema dei trasporti, dell’economia e della politica dell’intera area pretuziana. All’inizio del 1900 fu realizzato il molo sud e nei decenni successivi il molo nord. Nel 1973 venne costituito l’Ente Porto che ammodernò, ampliò la banchina e il piazzale operativo. La flotta peschereccia giuliese da 40 anni è salita ai vertici della marineria italiana per il pescato annuo, il giro d’affari e l’occupazione diretta e indotta di circa 2.000 lavoratori. Sono stati realizzati nel tempo il centro servizi per il porto peschereccio e per quello turistico”.

La Regione è protagonista in questo settore e deve investire molto sul sistema portuale, per favorire sia l’attività di Pesca, sia la Diportistica, sia il Commercio e anche il Trasporto passeggeri”.

“La naturale vocazione turistica può crescere enormemente con i lungimiranti lavori di ammodernamento come previsti dal piano regolatore portuale approvato a dicembre 2022: il completamento del Braccio Nord per ulteriori 100 mt. che, con la realizzazione del nuovo molo sud, con un ampio terrapieno, proteggeranno definitivamente l’imboccatura dall’insabbiamento e il bacino interno dal moto ondoso che si sviluppa con particolari condizioni di mare mosso; un edificio polifunzionale a servizio della pesca sul molo nord; la creazione sulla banchina di riva di servizi per il diporto dando così vita ad un vera e propria “Marina” con oltre 300 posti barca; la Stazione Marittima per dare vita ad un traffico passeggeri che possa attrarre turisti sul nostro territorio; lo sviluppo di attività turistiche e ricreative nella zona sud della banchina di riva e sul molo sud sugli storici CALISCENDI, oltre a sistematiche operazioni di dragaggio per facilitare l’ingresso ai pescherecci di media e grossa stazza”.

E ancora: 2La strategia di rigenerazione per l’area portuale e gli spazi urbani limitrofi deve avere il duplice obiettivo di riconnessione del porto con il centro della città e di valorizzazione delle aree interne, instaurando un legame più forte con l’entroterra (ad esempio riattivando vie culturali lente verso Giulianova Paese e i distretti produttivi provinciali). L’infrastruttura è aperta alla città e rappresenta il punto nevralgico del waterfront urbano in sinergia con il contesto circostante: il porto diviene promotore del rilancio dell’intero territorio, proponendosi come una vetrina per la valorizzazione delle potenzialità e tipicità; è necessaria l’implementazione delle funzioni presenti e l’inserimento di nuove attività, introdotte per destagionalizzare l’area e aumentare l’attrattività turistica, collocando il porto al centro della vita cittadina”.

Il fulcro della pianificazione risiede nel commercio e valorizzazione della produzione locale, nella cultura e formazione, nel turismo e promozione delle attività marinare. Il porto è una vetrina che deve innanzitutto raccontare il patrimonio culturale tangibile e intangibile, per contribuire a rilanciarli e a promuoverli, rappresentando l’interfaccia del sistema territoriale allargato, ma anche l’affaccio sul mare del sistema urbano.
L’attrattività turistica e il ruolo centrale di spazio per la comunità vanno coltivati con un centro congressi, nuove attività commerciali, alta ristorazione e qualificata ricettività turistica, spazi formativi e laboratori, residenze innovative e tutti i servizi connessi. La destagionalizzazione va incoraggiata e finanziata perché è l’opportunità per il porto di rimanere attivo anche nei mesi invernali, proprio grazie all’introduzione di nuove attività e all’allargamento dell’utenza potenziale (non solo i turisti estivi, ma residenti e utenti giornalieri che al porto possano svolgere diversificate attività, dallo sport al commercio, dalla cultura alla fruizione di eventi)”.

“Se la buona politica offre un approccio completo e integrato, suggerendo una filosofia orientata ai princìpi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, allora i frutti non tarderanno a manifestarsi”, conclude Di Sabatino.

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