Val Vibrata. Le elezioni regionali appena passate rappresentano per Italia Viva Val Vibrata una sorta di spartiacque, con un prima ed un dopo.
Da una parte diciotto mesi di attività politica sui principali temi della vallata, per certi aspetti apprezzata, non fosse altro perché calata in un contesto di sostanziale immobilismo generale; dall’altra un rinnovato impegno per provare a far crescere le comunità di riferimento, nel segno di una progettualità coraggiosa ed innovativa.
In mezzo una esperienza, quella elettorale, negativa per l’obiettivo principale della guida della Regione, ma soddisfacente per il risultato della lista Riformisti e Civici , con punte di oltre il 7% in alcuni comuni della vallata.
Del resto, non si può non riconoscere che sugli esiti elettorali abbiano pesato in maniera decisiva rendite di posizioni di cui si sono giovati consiglieri regionali uscenti, non a caso tutti rieletti, derivanti anche da strumenti di potere consolidati, tra cui la sconcertante pratica delle elargizioni a pioggia ad associazioni e simili, ripetutamente denunciate da personalità importanti della politica regionale con la denominazione di “collane e braccialetti”.
A tal proposito, una delle iniziative che Italia Viva Val Vibrata intende portare avanti, sarà quella di chiedere la abolizione delle suddette pratiche politiche, in un certo senso “mance elettorali”, che rischiano di rendere ingessata la volontà popolare, anche nel suo aspetto più negativo quale quello dell’astensionismo.
In sostanza, Italia Viva Val Vibrata ritiene che l’eccessiva fidelizzazione, soprattutto se con i connotati del personalismo, rischi di rendere inadeguata ed inefficace la rappresentanza politica, a danno degli interessi generali delle nostre comunità.
Per quanto sopra e secondo le sue possibilità, Italia Viva Val Vibrata proverà a dare il proprio contributo alle prossime scadenze elettorali, a cominciare da quelle comunali del prossimo giugno, tenendo conto del principio secondo cui le alleanze si baseranno soprattutto sui programmi, meno sugli sterili steccati ideologici o dei partiti, ormai spesso strumenti di particolarismi e potentati che poco hanno a che fare con gli interessi dei cittadini