ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Teramo

Ricostruzione di Ponzano. Nuova Rotta: perchè non sono state valutate altre soluzioni?

Costi di 150mila euro ad abitazione solo per le urbanizzazioni

L’associazione Nuova Rotta prende posizione sul discorso relativo alla frana di Ponzano, del 13 febbraio 2007 (frana che ha interessato circa 60 ettari) e delle procedure di ricostruzione che ora iniziano a prendere forma attraversola delocalizzazione.

 

“Dopo la definizione della procedura per la delocalizzazione della comunità ponzanese nella frazione di Sant’Eurosia, nel 2020 è stato approvato il relativo Piano attuativo a cui è seguito da parte del Comune un progetto per l’urbanizzazione complessiva dell’area, i cui lavori, che interessano circa 4 ettari di terreno, sono stati “consegnati” ad inizio settembre 2023 con tanto di cerimonia pubblica”, si legge in una nota.

“A distanza di quasi 7 anni dall’inizio delle procedure pensiamo e reputiamo sia giusto iniziare a riflettere sui costi che questa operazione ha comportato fino ad ora.
Nonostante la ricostruzione vera e propria ancora non sia partita malgrado l’annuncio iniziale del Sindaco Di Pietro in cui dichiarò che Ponzano sarebbe stata ricostruita in 3 anni e tralasciando il costo dell’acquisizione del terreno in località Sant’Eurosia, per i soli lavori di urbanizzazione dell’area sono stati stanziati 4,2 milioni di euro, ovvero circa 150.000 euro ad abitazione.

A nostro avviso questa cifra, già elevata, è destinata ad aumentare considerando le ulteriori necessità emerse per le mura di contenimento e i sempre più costosi impianti per le opere fognarie, in quanto gran parte delle abitazioni saranno ubicate su aree aventi un dislivello di quasi 4 metri dalla rete fognaria principale.
È importante sottolineare che stiamo parlando di risorse pubbliche, pagate dalla collettività. La spesa per abitazione, già tanto elevata per le sole opere infrastrutturali, sarà ovviamente destinata a salire quando si partirà con la ricostruzione delle case che deve ancora da iniziare. Alla fine del processo di delocalizzazione sarà interessante consuntivare quello che sarà il costo totale per singola unità abitativa.

E allora ci viene spontaneo fare alcune riflessioni. Perché non si è valutato di delocalizzare in una zona con le infrastrutture già esistenti? È stato fatto uno studio costi / benefici per capire l’impatto economico della scelta che l’Amministrazione Di Pietro ha portato avanti? Se si fosse delocalizzato a Civitella, ad esempio, invece che a Sant’Eurosia, le opere di urbanizzazione non sarebbero state necessarie e forse anche l’acquisto del terreno poteva essere evitato. Nuove villette ben strutturate con spazi verdi e alberi avrebbero rappresentato un bel biglietto da visita per il borgo, portando anche nuova vita al capoluogo comunale. Questa opzione avrebbe comportato un notevole risparmio di risorse e la possibilità di ridare nuova vita al centro storico, attualmente quasi disabitato, contribuendo, quindi, anche alla rinascita delle attività commerciali.

“Siamo consci che i cittadini di Ponzano riunitisi in Comitato hanno spinto nei confronti dell’Amministrazione comunale per perseguire la soluzione Sant’Eurosia, ma pensiamo e crediamo che la Politica, quella con la P maiuscola, debba assumersi, anche effettuando scelte difficili e poco convenienti dal punto di vista elettorale, la Responsabilità di individuare la migliore soluzione per il bene collettivo, sia sociale che economico.” – conclude Marco Di Berardino Presidente dell’Associazione Nuova Rotta.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio