Mentre la ricostruzione di Ponzano di Civitella del Tronto sta procedendo a buon ritmo, come dimostrato dalla recente consegna dei lavori di urbanizzazione per la costruzione di 31 edifici destinati ad ospitare oltre 100 persone coinvolte nella frana del 2017, la ricostruzione di Castelnuovo sta determinando ritardi preoccupanti.
A fare un parallelo tra le due situazione è il gruppo di minoranza Ricostruiamo Campli.
“La decisione dell’amministrazione comunale di adottare un approccio basato sulla ricostruzione privata anziché su quella pubblica è stata presa solo dopo sei lunghi anni dalla tragica vicenda. I cittadini sono stati consultati prima dell’estate riguardo a questa scelta e sono stati incoraggiati a formare un consorzio per sostenere il processo. Il Gruppo Ricostruiamo Campli, con senso di responsabilità, nel corso del consiglio comunale del 13 luglio ha votato a favore della delibera per l’istituzione del consorzio per la delocalizzazione e ricostruzione delle case sgomberate a Castelnuovo.
Al momento, la maggior parte dei cittadini ha dato il proprio sostegno a questa iniziativa, tuttavia manca ancora la firma dell’ATER, che detiene la proprietà di circa il 25% delle abitazioni coinvolte nel progetto.
Riteniamo che sia giunto il momento di ottenere chiarezza su questa situazione complessa e pertanto chiediamo con fermezza la convocazione di un consiglio comunale straordinario e pubblico per discutere la questione della ricostruzione di Castelnuovo.
Nel 2018 l’allora sindaco Pietro Quaresimale dichiarava alla stampa: «Come amministrazione comunale abbiamo individuato un’area a Piane Nocella, vicino al Palasport e alla zona in cui sorgerà il nuovo polo scolastico. Però vogliamo che sia una soluzione condivisa e per questo faremo degli incontri con i cittadini interessati dalla delocalizzazione proprio per decidere insieme a loro quello che bisogna fare».
A distanza di ben cinque anni, connotati da indecisione e rallentamenti, la scelta sembra invece caduta su altre aree nella zona di Castelnuovo, ma al momento non esistono atti formali per l’acquisizione di tali aree, determinando ulteriori ritardi non più tollerabili.
È importante sottolineare che questa minoranza è l’unica voce che si fa eco di questa triste situazione, dimostrando la sua dedizione e preoccupazione per il futuro della nostra comunità.
Mentre è scoraggiante notare che politici camplesi presenti alla consegna dei lavori a Civitella del Tronto e che di solito pubblicano sui social qualsiasi notizia, anche la più insignificante, in questo caso il silenzio è stato la loro scelta per evitare figuracce, dato il persistente ritardo nella ricostruzione di Castelnuovo”.