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Teramo

Rimpasto giunta a Teramo, le reazioni

I commenti dal mondo politico dopo le scelte di D'Alberto

Reazioni ovvie arrivano dal mondo politico teramano dopo le scelte operate dal sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, sulla nuova giunta.

Il gruppo di Insieme Possiamo esprime “estrema soddisfazione per l’interruzione dalla impasse amministrativa delle ultime settimane. Da subito è imperativo concentrarsi sulla rapida attuazione del programma elettorale del 2023. Nel sacrificare le pur legittime aspirazioni politiche personali dei componenti presenti e passati del Gruppo, il maggior contributore elettorale della presente maggioranza, ribadiamo il sostegno convinto all’azione amministrativa. Vigileremo con attenzione sull’operato della giunta e sull’aderenza puntuale al progetto di governo della città”.

A dirlo in una nota il gruppo consiliare più vicino al sindaco Gianguido D’Alberto.

“Il sindaco saprà valorizzare nella maniera che riterrà più opportuna e funzionale alla buona amministrazione di Teramo, le capacità di lavoro e l’impegno fattivo, di cui nella fase attuale non difetta la necessità, che i componenti del Gruppo hanno sempre assicurato. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’assessore uscente Ilaria De Sanctis per il contributo di impegno, idee ed umanità offerto alla comunità ed ad ognuno di noi”.

Per Alessio D’Egidio, segretario provinciale di Azione, “In un gesto di assoluta insensatezza politica il sindaco Gianguido D’Alberto ha rimosso l’assessore Valdo di Bonaventura con un rimpasto della giunta comunale. Una mossa che rappresenta un suicido politico ed amministrativo senza precedenti. È impossibile rimanere in silenzio di fronte a una tale aberrazione, soprattutto sapendo che, per arrivare a questa decisione, il temporeggiatore D’Alberto ha paralizzato l’amministrazione comunale e i lavori del consiglio e delle commissioni per oltre 50 giorni. Tre mesi sprecati per una scelta che dimostra un’assenza totale di lungimiranza politica. Ma la mancanza di lungimiranza è evidente quando si dimentica il passato. Tale scelta illogica può essere presa solo ignorando, e lo dico dal banco dell’opposizione, l’impeccabile operato di Valdo di Bonaventura, elemento chiave di questa amministrazione e pilastro del consenso cittadino. Risultante di una costante e attiva presenza sul territorio che non ha mancato di essere notata, apprezzata e infine premiata dai cittadini. E nel “tritatutto” politico, il Sindaco ha gettato anche l’assessore Ilaria De Sanctis, nonostante la sua comprovata esperienza e operosità. Ma chi lo consiglia? Forse i civici, di cui è ostaggio? Oppure ha chiesto consigli al Presidente Conte, opzionando una sua futura candidatura nel Movimento 5 Stelle? Eppure sarebbe bastato sostituire un singolo assessore, avendo garantito al precedente lo scranno aquilano: evidentemente l’esperienza di sei anni di governo non ha portato saggezza al Sindaco D’Alberto. Mi meraviglia ora il silenzio dei consiglieri del gruppo civico Teramo Vive, davanti ad un’operazione che ha depauperato un serbatoio di voti e consensi, impoverendo la città di Teramo. Gianguido D’Alberto è sindaco anche grazie alla lista Teramo Vive, e il loro mancato intervento è una ferita sulla fiducia di tutti quei cittadini che avevano espresso il loro consenso”.

E ancora: “È ormai chiaro che D’Alberto ha una propensione per l’attendismo, un atteggiamento che sta portando Teramo sull’orlo del collasso amministrativo. La decisione di rimuovere Di Bonaventura, privandosi di una preziosa e riconosciuta risorsa, è solo l’ultimo esempio di una serie di errori disastrosi per la nostra comunità e di cui presto tireremo le somme. Ad oggi, esprimo la mia vicinanza a Valdo di Bonaventura e ad Ilaria De Sanctis, vicinanza mia e del partito di Azione, nella speranza di poter costruire, insieme, un’alternativa valida a questo malgoverno cittadino. Inoltre invito i tre consiglieri di Teramo Vive a passare al gruppo misto e sedersi in opposizione, per rispettare, finalmente, quei 2111 teramani che hanno permesso il Gianguido bis”.

Per il capogruppo di Futuro In Franco Fracassa, “nella casa del Grande Fratello del Comune di Teramo, ci sono tre nuovi ingressi e due uscite. Dopo lunghi mesi di attesa finalmente si è avuto il tanto atteso “rimpasto” con la bocciatura di Valdo Di Bonaventura e di Ilaria De Sanctis. A tal proposito sarebbe (stato) trasparente ed onesto nei confronti dei cittadini spiegare se ciò è avvenuto per demerito degli assessori defenestrati, oppure per altre ragioni, magari comunicandole alla comunità amministrata. Se d’altra parte le scelte del Sindaco fossero state dettate dalla necessità di assicurare gli equilibri del manuale Cencelli, certo non sarebbe potuto accadere che una lista che aveva ottenuto oltre 2000 voti, e tre consiglieri, come quella di riferimento di Valdo Di Bonaventura, rimanesse esclusa dalla Giunta. E che una lista che aveva ed ha gli stessi consiglieri si ritrovi ben due assessori, Sbraccia e Cordone. Insomma, la montagna che partorisce il topolino non spiega le scelte e non sembra aver valutato qualità e competenze, quanto piuttosto equilibri di potere assolutamente divergenti rispetto agli esiti elettorali, che invece andrebbero sempre rispettati. La verità sta probabilmente nel fatto che il sindaco ha operato nel tentativo di sedare i tanti malpancismi nella sua maggioranza, ma a giudicare da quello che avvertiamo, al di là delle note stampa di stile, i malumori sono molto aumentati e le scelte fatte saranno difficilmente digerite in ampi settori della maggioranza. Sia come sia, augurando buon lavoro ai nuovi assessori che ricompongono una giunta extralarge di 9 componenti, al massimo di legge, confidiamo sul fatto che finalmente la città possa tornare ad essere amministrata, dopo tanti mesi di distrazioni alla ricerca di equilibri di potere”.

Per i consiglieri regionali del M5S Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini e per Simona Astolfi, coordinatrice M5S per la provincia di Teramo: “Accogliamo con soddisfazione la conferma nella Giunta del Comune di Teramo del nostro Assessore Pina Ciammariconi. La scelta di mantenere la coerenza del perimetro politico con la quale la coalizione di Gianguido D’Alberto si è presentata agli elettori un anno fa, è sicuramente segno di serietà e rispetto per un progetto che ha fatto da pioniere al Patto per l’Abruzzo ed ha ancora molte pagine di buona politica da scrivere per la comunità del nostro capoluogo di Provincia. E’ nostro dovere proseguire con serietà e dedizione affinchè questa amministrazione lavori con rinnovato slancio per ottenere i risultati che i cittadini si aspettano e che meritano. Il Movimento 5 Stelle è e sarà al fianco del Sindaco per supportarlo e per valorizzare un territorio che ha enormi potenzialità di sviluppo e di crescita. Un augurio di buon lavoro alla nuova giunta che ringraziamo sin da ora per la collaborazione virtuosa che certamente si istaurerà a beneficio dei cittadini”.

Per il Partito Democratico, “al quale il primo cittadino ha attribuito la responsabilità di importanti e delicati settori, continuerà, a partire dalle donne e dagli uomini che lo rappresentano sia in Giunta che in Consiglio, a dare il proprio contributo quotidiano per la crescita e lo sviluppo dell’intera Comunità cittadina. La composizione di una giunta è sempre un adempimento complesso che richiede di mediare politicamente, di fare scelte utili a mettete in campo la squadra giusta al raggiungimento degli obiettivi per la Città e che, spesso, pone di fronte a scelte che coinvolgono anche la sfera emotiva. Per questo, nell’augurare buon lavoro alla nuova giunta, ringraziamo il Sindaco, le donne e gli uomini che hanno dato la propria disponibilità a ricoprire la carica di assessori e gli assessori uscenti per quanto fatto fin qui al servizio dei propri concittadini”.

A dirlo la segretaria dell’Unione Comunale PD Teramo, Pamela Roncone.

“Le sfide che abbiamo davanti a noi segneranno il destino di Teramo città e dell’intera provincia. Abbiamo bisogno di un rilancio forte e di una accelerazione sui cantieri, sulla cura dell’intero territorio comunale, sulla lotta alle povertà, su nuove strategie occupazionali. Bisogna continuare con tenacia il confronto, anche acceso, con la Regione sul rilancio dell’offerta sanitaria pubblica e sul recupero dell’ex manicomio. Il Partito Democratico continuerà a perseguire con forza le idee e gli obiettivi sui quali i cittadini di Teramo hanno espresso la loro fiducia”.

Per il capogruppo della Lega, Berardo Rabbuffo, “La montagna ha partorito il topolino!  Con l’annuncio delle nuove immissioni in Giunta il sindaco D’Alberto, dopo tanto tentennare, ha dimostrato solo di essere ostaggio del Presidente della provincia e dei capricci di Cavallari, risultando indebolito nel suo ruolo di Sindaco. Si assiste anche, dopo un solo anno dalle elezioni, ad una ridistribuzione delle deleghe, alleggerendo Filipponi, che vorrebbero imporre come futuro candidato sindaco e che, invece, ha dimostrato la sua incapacità politica e amministrativa con la sua arroganza mistificata da “disponibilità” e finte aperture all’ascolto. La lega si chiede quali siano stati i criteri del rimpasto. Forse gli assessori espulsi hanno sbagliato o non erano in grado del loro compito amministrativo? E se così non è, perché è stato rimosso Valdo Di Bonaventura? È evidente che l’avvicendamento di giunta è dovuto allora solo ad una “distribuzione” dei pesi politici in consiglio e fuori, tra i potentati della sinistra che tengono sotto smacco il Sindaco. Proprio il contrario di quanto D’Alberto aveva dichiarato e cioè che non sarebbe mai stato vittima di capibastone, partiti e partitini.  Ma se leggiamo attentamente il comunicato di “Insieme Possiamo”, risulta evidente come in primo luogo, si certifica “l’impasse amministrativa delle ultime settimane” poi si minaccia “vigileremo con attenzione sull’operato della giunta “. Tutto questo si traduce, da un punto di vista amministrativo, nella peggiore Giunta che Teramo abbia mai avuto. Il primo anno avrebbe dovuto essere quello della programmazione e del rilancio di Teramo capoluogo, invece abbiamo assistito soltanto e ad un accaparramento di potere fine a se stesso e per Il proprio esclusivo vantaggio”.

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