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Teramo

Rinnovate le cariche dell’Anmil Teramo

Nicola Marcozzi confermato al vertice

Teramo. L’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Teramo e l’ANMIL Abruzzo si rinnovano dopo i lavori del X Congresso Nazionale associativo, che si è tenuto i primi di giugno a Montesilvano.

 

In provincia di Teramo il Consiglio territoriale che accompagnerà le attività dell’ANMIL, in collaborazione con le Istituzioni e le maggiori realtà presenti localmente, è così composto:

• Presidente territoriale: Marcozzi Nicola
• Vice Presidente territoriale: Di Giuseppe Arterio
• Consiglieri territoriali: Pelusi Gino, Pettanice Vincenzo, Rastelli Gabriele, Ripani Giancarlo e Romagnoli Carlo.

Nella Regione Abruzzo il nuovo Consiglio regionale è così composto:

• Presidente Regionale: Marcozzi Nicola
• Vice Presidente Regionale: Dott. Claudio Ciampagna
• Consiglieri regionali: Mariani Antonello, Petrocco Mario

Tra le diverse attività che sta organizzando la nuova dirigenza associativa nella provincia di Teramo la 74ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro – istituzionalizzata con D.P.C.M. nel ’98 – rappresenta l’appuntamento annuale più importante a ricordo delle vittime del lavoro e per sottolineare quanto sia fondamentale mettere la sicurezza sul lavoro al primo posto, la cui mancanza è causa di infortuni e malattie professionali sempre evitabili e prevedibili.

“Oggi, come ieri, non è accettabile morire di lavoro – dichiara il Presidente ANMIL di Teramo e dell’Abruzzo, Marcozzi, – ma dai numeri che emergono dai dati INAIL sembra che nulla cambi nonostante la tecnologia, la consapevolezza e le norme stringenti. Pertanto, come Presidente ANMIL territoriale e regionale, in comune accordo con il Consiglio, mi impegnerò con tutte le mie forze affinché si mettano in pratica azioni precise e strategiche che riescano ad incidere su un fenomeno troppo sottovalutato ma che incide fortemente sul Paese, quale la scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro, e su quelle che sono le tutele sempre più ridotte e inique di coloro che si infortunano o contraggono una malattia professionale”.

 

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