Riserva del Borsacchio, il consiglio comunale: la Regione deve tornare indietro
Le reazione dopo l'assise civica
Roseto degli Abruzzi. Una delibera congiunta, approvata da tutta la maggioranza e da una parte dell’opposizione (Ciancaione, Di Girolamo e Ginoble), per chiedere alla Regione Abruzzo, già nel corso del prossimo Consiglio Regionale, di abrogare in ogni caso l’emendamento che ha tagliato del 98% la Riserva del Borsacchio e per chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di impugnare l’atto di fronte alla Corte Costituzionale.
È questo l’importante risultato raggiunto al termine del Consiglio Comunale straordinario e aperto di Roseto degli Abruzzi che, ieri sera, ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, di tante associazioni e di diversi rappresentanti delle Istituzioni. Una vera e propria festa della democrazia.
Ad intervenire, tra gli ospiti invitati dalla Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti: gli Onorevoli Giulio Sottanelli, Luciano D’Alfonso (da remoto) e Daniela Torto; i Consiglieri Regionali Barbara Stella, Sandro Mariani, Dino Pepe e Mauro Febbo, e il Consigliere Provinciale Flavio Bartolini in rappresentanza del Presidente Camillo D’Angelo.
Il Consiglio è stato preceduto da una manifestazione pacifica in piazza della Repubblica durante la quale le associazioni che si battono contro il taglio della Riserva hanno consegnato al Sindaco Mario Nugnes le 11mila firme raccolte negli ultimi giorni.
Al termine di una lunga e intensa discussione, che ha vissuto anche degli interventi dei rappresentanti delle associazioni che si battono contro il taglio della Riserva, la maggioranza e parte dell’opposizione hanno trovato un accordo durante una Conferenza dei Capigruppo per uscire con una voce univoca sulla vicenda. Lo hanno fatto integrando la proposta di Delibera N.1 (presentata dalla maggioranza) con alcune richieste arrivate da tre consiglieri di minoranza e contenute nella proposta di Delibera N.2 da loro presentata.
Il documento, come d’altronde buona parte degli interventi in Aula, condanna il metodo adottato dalla Regione rimarcando la mancata condivisione di una scelta altamente impattante per tutto il territorio e traccia tutti i profili di illegittimità che l’approvazione dell’oramai famigerato emendamento contiene.
Inoltre, alla luce della discussione in Aula e delle segnalazioni arrivate dai Consiglieri Regionali, con la Delibera bipartisan l’Assise Civica chiede alla Regione Abruzzo di inserire, già nel corso del prossimo Consiglio Regionale convocato per il 30 gennaio, la modifica della Legge Finanziaria e, nello specifico, l’abrogazione dell’emendamento che ha portato alla riperimetrazione in base alla quale la Riserva naturale guidata Borsacchio è stata ridotta da 1.140 ettari a 24,7 ettari. Riportando, quindi, la situazione allo stato precedente.
Infine, si chiede di dare seguito e completare, tempestivamente e senza indugio, l’esame delle osservazioni al Piano di assetto naturalistico adottato nel maggio del 2021.
Oltre alle azioni politiche, poi, si chiede ufficialmente alla Presidenza del Consiglio dei ministri di impugnare la norma approvata notte tempo dal Consiglio regionale abruzzese dinanzi alla Corte Costituzionale, perché palesemente illegittima in quanto adottata in disprezzo del procedimento dettato dalla Legge sulle Riserve naturali.
“Voglio ringraziare tutto il Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi che ha dimostrato, ancora una volta, una grande capacità e di maturità e responsabilità – afferma il Sindaco Mario Nugnes – Oggi sono ancora più fiero di essere Sindaco della nostra città che in questa occasione raggiunge un importante obiettivo grazie alle diverse sensibilità che la compongono, che siano esse politiche, associative o spontanee. Abbiamo dimostrato, come avvenuto già nel 2021 con l’Adozione del Pan, che di fronte alle battaglie giuste non si deve guardare il colore politico ma si devono valutare unicamente gli atti senza farsi condizionare dalle ideologie. Se c’è qualcuno che ha sempre creduto nel Pan, che non ha perso tempo, e che ha fatto di tutto per arrivare alla sua approvazione quella è di certo la nostra Amministrazione. A dimostrarlo sono gli ultimi 24 mesi di lavoro che, poche ore prima dell’emendamento notturno votato in Consiglio Regionale, si era proficuamente concluso con l’analisi delle ultime osservazioni – aggiunge il Sindaco – È questo lo strumento adatto per coniugare le esigenze ambientali con quelle di chi produce e vive nella Riserva, capace di far esprimere tutte le potenzialità, economiche e turistiche dell’area, non di certo un taglio frettoloso non suffragato da alcun dato tecnico o scientifico. Ringrazio, ovviamente, tutti i rappresentanti istituzionali intervenuti, le associazioni e i tanti cittadini che hanno partecipato all’Assise Civica che hanno dimostrato interesse a vicinanza al territorio di Roseto degli Abruzzi e la voglia di confrontarsi sui temi senza preconcetti”.
Prosegue la raccolta delle firme. La raccolta di firme contro la cancellazione della Riserva Naturale del Borsacchio è arrivata anche a Teramo: questa mattina i volontari delle associazioni Cittadinanzattiva Teramo, Fridays for Future, Guide del Borsacchio, Legambiente Teramo, ProNatura Laga, RifiutiZero Abruzzo e WWF Teramo hanno organizzato due banchetti a Largo San Matteo e sotto i portici di Corso San Giorgio dove sono state raccolte oltre 750 firme.
Queste nuove firme, come quelle che si raccoglieranno nei prossimi giorni, si aggiungono alle oltre 11.000 che ieri sera sono state consegnate al Sindaco del Comune di Roseto degli Abruzzi.
I cittadini chiedono l’immediato ripristino del perimetro originario della Riserva, l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva e la nomina del Comitato di gestione.
Tra i firmatari anche diversi amministratori locali tra cui il primo cittadino di Teramo, Gianguido D’Alberto, e il Presidente della Provincia, Camillo D’Angelo.
Di fronte alla reazione di associazioni, movimenti, sindacati e cittadini, la Regione Abruzzo potrebbe e dovrebbe tornare sulle sue scelte e abrogare la parte della legge di bilancio regionale che, a causa di un emendamento presentato dai consiglieri Emiliano Di Matteo e Mauro Febbo di Forza Italia, Simona Cardinali e Federica Rompicapo della Lega e Umberto D’Annuntiis di Fratelli d’Italia, ha tagliato il 98% dell’area naturale protetta che questa estate ha ospitato la nidificazione della tartaruga marina e che rappresenta uno dei siti più importanti d’Abruzzo per la riproduzione del Fratino.
Le Associazioni sono molto soddisfatte del risultato raggiunto e annunciano che la mobilitazione continuerà fino al prossimo Consiglio regionale, l’ultimo della legislatura prima del blocco per le elezioni regionali del 10 marzo.
Le adesioni si raccolgono scrivendo a delegatoabruzzo@wwf.it e sempre a questo indirizzo si possono richiedere i moduli per la raccolta delle firme.