Roseto, “gli impianti comunali non appartengono ai privati “: l’intervento
Intervento di Teresa Ginoble e Felicioni della Lega

Roseto. “Esprimo piena solidarietà alla società sportiva Universal Roseto 1920 per il torto subito ad opera dell’amministrazione Nugnes che ha negato la disponibilità dello stadio Fonte dell’Olmo, accampando la scusa della manutenzione, per non permettere alla squadra di giocare l’importante match contro la Santegidiese in programma per domenica 30 marzo” il consigliere Teresa Ginoble, presente alla conferenza stampa organizzata dalla dirigenza della realtà calcistica locale, difende la posizione della società sportiva.
“Questa maggioranza non si fa nessuno scrupolo nel riservare disparità di trattamento su ogni fronte, dai buoni pasto ai contributi associativi, passando per gli impianti sportivi, la cui gestione suscita talmente tanti dubbi da indurmi a tornare nuovamente sulla questione, sia in aula consiliare sia nelle sedi più idonee a valutare quanto sta accadendo, nonostante le due interrogazioni da me già presentate” aggiunge il consigliere, che nei mesi passati ha sollevato a più riprese perplessità circa il mancato affidamento della gestione degli impianti che assicurano entrate tali da coprire interamente i costi i quali continuano invece a pesare per intero sulle casse dell’ente.
Ora la squadra rosetana sarà costretta a giocare la partita presso una struttura sportiva di altro comune, probabilmente proprio quello di Sant’Egidio, reso immediatamente disponibile dopo che si è appreso quanto accaduto a Roseto.
“Pensavo che la svolta ci avesse stupiti già a sufficienza e invece ha la capacità di riservarci soprese sempre peggiori. Le strutture sportive sono comunali e come tali devono essere gestite: in favore di tutta la comunità, senza distinzioni o preferenze di sorta operate arbitrariamente da parte del sindaco Nugnes. Invito l’amministrazione a provvedere con celerità alla pubblicazione dei bandi relativi agli impianti sportivi comunali visto che si è in attesa da ben tre anni” conclude Ginoble.
“La vicenda che vede coinvolta la società calcistica ASD Universal Roseto 1920 rappresenta una chiara testimonianza della totale asocialità dell’amministrazione Nugnes”. A sottolinearlo il commissario cittadino della Lega Roseto, Luigi Felicioni. “Costringere una società sportiva ad emigrare per una sola partita di cartello e con un importante afflusso di tifosi della società ospitata, significa cambiare il titolo di cui tentano di fregiarsi Nugnes & C.: “Roseto città dello sport per gli amici de noatri”. Non potrebbe essere diversamente – spiega Felicioni – visto che lo stadio Fonte dell’Olmo, struttura pubblica che ha ospitato poche settimane fa una finale di Coppa Italia dilettanti tra Giulianova e Castelnuovo, sembra essere a uso esclusivo di un’altra società di calcio, guarda caso presieduta da un candidato della coalizione che ha sostenuto l’elezione dell’attuale sindaco Nugnes. Costringere la ASD Universal Roseto 1920 a chiedere ospitalità alla vicina Giulianova o addirittura a decidere di giocare questa importante partita casalinga in trasferta dagli ospiti della Santegidiese è un vero paradosso alla luce delle ridicole scuse accampate per giustificare una gestione maldestra e vendicativa di tutta la vicenda: una regolare richiesta protocollata il 19 marzo scorso, seguita da una regolare partita dell’altra società il 23 marzo, con susseguente necessità “scientifica” di concimare il manto erboso il giorno dopo in modo da avere la scusante pronta per comunicare alla ASD Universal Roseto 1920 che l’impianto non è “purtroppo” disponibile perché in manutenzione.
Un comportamento francamente censurabile per la disparità di trattamento, ma anche e soprattutto per la caduta d’immagine di Roseto come città dello sport aperta e solidale. L’ennesima dimostrazione dell’incapacità gestionale di questa amministrazione. Come Lega Roseto domandiamo, quindi, pubblicamente al sindaco Mario Nugnes e al suo assessore allo sport Annalisa D’Elpidio: l’impianto Fonte dell’Olmo è ancora una struttura pubblica o invece è diventata una proprietà privata? All’evidenza di una società “padronale” che attualmente sembra avere il campo in uso pressoché esclusivo e che come da atti ne è solo ufficialmente “custode”, l’amministrazione conosce la differenza tra custode e gestore? Perché in quasi 3 anni di amministrazione non si è mai provveduto alla gara per l’affidamento della gestione dell’impianto? Il glissare su un bando di gestione dell’impianto con tanto di regolamento, nasce forse dal fatto che l’attuale custode non potrebbe vantare gli stessi titoli della ASD Universal Roseto 1920? Ed ancora come si giustifica l’amministrazione nei confronti delle circa 300 famiglie dei tesserati della Universal Roseto che subiscono da anni queste discriminazioni, nonostante impegno e sacrifici? Siamo certi – conclude Felicioni – che questi atteggiamenti, frutto di sudditanze e preferenze indebite, siano arrivati a livelli preoccupanti da dover oramai parlare di una sorta di patriarcato sportivo per l’impianto Fonte dell’Olmo. Attendiamo chiare e nette risposte”.