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Teramo

Roseto, in spiaggia a Capodanno per dire no al taglio della Riserva

Un presidio in spiaggia, nel giorno di Capodanno, per dire no alla nuova perimetrazione della Roserva del Borsacchio. Uscita praticamente quasi azzerata dopo il passaggio in consiglio regionale.

Questa mattina, dopo un post sui social, in tanti si sono ritrovati sulla riviera per manifestare il proprio dissenso sulla decisione.

“Nel taglio alla riserva Borsacchio fatto di notte da un manipolo di consiglieri regionali che non hanno minimamente contatti con il territorio e hanno ascoltato esponenti (due di numero) di una associazione non riconosciuta e non registrata dove i due unici rappresentanti non sono residenti e non sono agricoltori”, scrive in una nota Marco Borgatti, delle guide del Borsacchio.

Unico passato di questi esponenti in riserva è la vendita di un immobile a un grosso costruttore per realizzare una grande struttura turistica.

Azione fallita con il fallimento e bocciatura del PAN del cemento del 2011

“Le motivazioni poste sono ridicole. Siamo al livello del terrapiattismo. Non si possono portare ulivi, non si possono coltivare terreni, non si possono fare ristoranti, non si possono fare B&B. Senza nemmeno entrare nel tecnico basta vivere il territorio.

Nella realtà potete tutti prenotare nei B&B nati nella riserva su ogni piattaforma, andare a mangiare nei ristoranti nati nella riserva e percorrere la statale per vedere ulivi potati, le colture e le viti.

Tutti sanno le reali motivazioni, anche i veri agricoltori che già nel 2009 in una riunione denunciarono come gruppi di costruttori chiedevano di acquistare terreni nella riserva. Qualcuno ha venduto qualcuno ha resistito per difendere i terreni dei padri e nonni.

In poche ore oltre 100 persone si sono radunate in spiaggia e migliaia e migliaia sui social si esprimono contro questa operazione.

Le aziende agricole sono 18 in riserva borsacchio. Ed è nata da una proposta di legge del 2004 con 17 consiglieri regionali firmatari di ogni schieramento. Nel 2005 è stata approvata nella legge di bilancio e nel 2006 una nuova legge aggiunse la foce del Tordino e corresse un refuso nel titolo”.
E ora iniziano manifestazioni e ricorsi.

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