Roseto. “L’amministrazione Nugnes, dall’alto della sua incompetenza, elenchi puntualmente quali sono le norme che impediscono ai dipendenti pubblici italiani di fare politica” è la richiesta che Vanessa Quaranta, presidente dell’associazione SiAmo Roseto rivolge al primo cittadino rosetano e alla sua maggioranza.
Un goffo tentativo di insabbiare la magra figura portata a casa dopo la conferenza stampa di sabato 23 novembre nel corso della quale la Dott.ssa Quaranta ha spiegato le ragioni dell’infondatezza della pretesa avanzata dall’amministrazione cittadina di porre fine alla sua attività politica perché, secondo il loro pensiero – ma non secondo quello di chi conosce bene la materia – incompatibile con l’incarico di Capo di Gabinetto della Provincia di Teramo.
“Se davvero Nugnes avesse ragione questo significherebbe che nel nostro paese medici, infermieri, insegnanti e impiegati, a vari livelli, di enti e amministrazioni pubbliche non possono fare politica, non possono militare in partiti politici e non possono rappresentare disappunto verso il fare di un’amministrazione comunale, provinciale o regionale che sia. Questi novelli amministratori non riescono nemmeno a comprendere che la mia è una critica verso l’amministrazione politica e non verso l’ente comune quale pubblica istituzione. In questo attacco del branco ad una donna il sindaco avrebbe dovuto fare da scudo al suo gruppo e caricare su di sé la responsabilità di certe dichiarazioni e invece in questo caso Nugnes ha trascinato la sua maggioranza in questo baratro istituzionale per sentirsi schermato” prosegue nella sua replica Quaranta.
“Non capisco perché non sia stato impugnato il mio atto di nomina sin dall’origine visto quanto afferma l’amministrazione Nugnes. Ora mi aspetto che le affermazioni rese pubblicamente siano suffragate da precisi e inconfutabili riferimenti normativi. E vorrei anche sapere se hanno riservato lo stesso trattamento ai rosetani, dipendenti pubblici, che sono esposti politicamente. In realtà dubito che ciò sia accaduto e non nego che preferisco così perché questa follia epistolare deve rimanere una triste partentesi isolata dell’esperienza amministrativa della svolta.
Ora esigo che il sindaco Nugnes, il presidente del Consiglio Recchiuti, il vicesindaco Marcone, tutti gli Assessori e i consiglieri firmatari della nota contro di me agiscano formalmente per chiedere la rimozione dal mio incarico altrimenti dovranno chiedere pubblicamente scusa per avermi offeso come donna, come lavoratrice e come cittadina rosetana” conclude Vanessa Quaranta.