Roseto. Proseguono le reazioni, critiche e stizzite sulla nuova perimentrazione della riserva del Borsacchio, anche alla luce delle considerazioni che arrivano dai firmatari del provvedimento, poi ratificato in consiglio regionale.
Le guide del Borsacchio
iamo costretti a intervenire per smentire categoricamente le dichiarazioni infondate e le notizie fuorvianti che circolano sulla stampa riguardo al recente taglio della Riserva Borsacchio. Vogliamo fare chiarezza sui fatti senza lasciare spazio a speculazioni o distorsioni della verità.
È emerso che dichiarazioni errate sono state diffuse da un’associazione non riconosciuta o da un gruppo informale, il cui status e la cui attendibilità non sono stati accuratamente verificati. Invitiamo alla prudenza e a basare le discussioni su fatti concreti anziché su notizie infondate.
I FATTI:
La Riserva Borsacchio è nata da una lunga battaglia di oltre vent’anni per impedire la cementificazione di una zona costiera e di crinali, mantenendo un tratto incontaminato.
1)Il progetto di legge per la RIserva Borsacchio è stato presentato il 7/7/2004, con 17 consiglieri firmatari di tutti gli schieramenti, prevedeva una Riserva di circa 1100 ettari con cartografie allegate simili alla situazione pre taglio.
2)La Riserva fu istituita con Art 69 dell finanziaria 6/2005 della Regione Abruzzo. Nel titolo c’era un mero refuso, nel solo titolo veniva riportato 110 ettari mentre cartografie e testo riportavano circa 1100 ettari ma nessuno ha mai messo in dubbio l’estensione . Erano anni diversi con altri metodi manuali e errori di battitura capitavano.
3) Con la legge regionale N° 11 del 3/5/2006, la Riserva Borsacchio è stata ulteriormente ampliata, includendo la Foce del Fiume Tordino, la spiaggia di Cologna e parte del parco Annunziata, per motivi naturalistici rilevanti e sanato il refuso.
SULL’ASSOCIAZIONE “PROMOTORI AGRICOLTORI E RESIDENTI”:
Non risulta alcuna associazione registrata nel registro ETS con questo nome. Potrebbero essere non riconosciuti , comunque lecito.
Il direttivo,apprendiamo dalla stampa, è composto da due membri, entrambi non residenti (il più attivo nato e residente nel Lazio) ed entrambi non registrati come agricoltori e dalla stampa apprendiamo che il più attivo dei due oltre ad essere laziale è stato un manager nel nord italia. Questo solleva in chiunque forti dubbi sulla rappresentatività locale di tale duo.
Le proposte dell’associazione, sempre diffuse sulla stampa, riguardano la creazione di strutture turistiche “da mare a collina” e piscine bloccate per i “poveri agricoltori” . Come se la piscina sia essenziale per l’agricoltura e non un bene di lusso. Inoltre hanno lanciato false notizie come non si possono fare BB, ricordiamo che sono nati dopo l’istituzione della Riserva Diversi BB ed uno è anche molto famoso in Italia, che non si possono piantare ulivi (20% era uliveto) e non si potevano mettere viti (30% della Riserva sono Vigneti) .
Possiamo quindi concludere in sintesi che tali interessi sembrano discostarsi dagli interessi agricoli.
L’unica azione concreta di uno dei membri di questo gruppo informale in loco sembra essere la vendita di un immobile sul mare, insieme agli altri eredi, a un costruttore teramano. La famosa “Casa Verde” diroccata nel mare. Immaginiamo i motivi di acquisto e conosciamo.
CONCLUSIONE:
Chiediamo un approccio responsabile alla discussione su temi così importanti come il taglio di una Riserva. Invitiamo tutti a basare le proprie opinioni su fatti verificabili e a evitare la diffusione di disinformazione. Rispettiamo le idee diverse, ma è fondamentale che le scelte importanti per il territorio siano informate e supportate da argomenti reali e documentati.
Dino Pepe. “Ho espresso il mio voto contrario alla Legge di Stabilità portata in Consiglio da Marsilio e dal centro destra che hanno governato l’Abruzzo in questi 5 anni” spiega il Consigliere regionale PD Dino Pepe.
“È importante, però, aggiungere qualche considerazione sul come si sono svolti i lavori in Aula e sul disordine che ha caratterizzato questo Consiglio regionale di fine anno, che aveva il compito di approvare l’importante documento finanziario della regione Abruzzo.
Ritengo infatti grave che gli emendamenti proposti dai Consiglieri di maggioranza, non solo non siano stati discussi, ma addirittura siano stati presentati nottetempo senza dare la possibilità alle opposizioni di leggerli e valutare proposte di modifica” aggiunge Dino Pepe.
“È quanto è accaduto con l’emendamento relativo alla Riserva del Borsacchio, firmato dai Consiglieri Emiliano Di Matteo, Mauro Febbo, Simona Cardinali, Federica Rompicapo e Umberto D’Annuntiis, arrivato in Consiglio alle tre del mattino e approvato dalla maggioranza subito dopo la lettura del solo titolo” spiega il Consigliere del Partito Democratico.
“In queste ore si è appreso che questo emendamento, che ridisegna il perimetro della Riserva, non era stato concordato neppure con il territorio interessato e con la comunità rosetana, su cui insiste l’area oggetto del provvedimento. Una vicenda grave, che ha dell’incredibile e che, ancora una volta, manifesta l’arroganza del governo Marsilio” sottolinea Pepe.
“Temi così importanti, meritano tutt’altra procedura e il coinvolgimento degli altri Enti interessati, oltre che di tutti i portatori d’interesse.
Il bene comune, il rispetto delle Istituzioni e dei territori passano sempre attraverso un confronto trasparente e ampio, mai attraverso blitz notturni” conclude Pepe.
Italia Viva. Siamo rimasti increduli e a tratti scioccati nell’apprendere dell’ennesima “mazzata” che il nostro territorio ha subito dalla maggioranza regionale di centrodestra a guida Marsilio.
Quello che ci ha sorpreso maggiormente è che quattro dei cinque firmatari che hanno proposto l’emendamento che di fatto ha cancellato la riserva del Borsacchio sono della provincia teramana.
Emiliano Di Matteo, Simona Cardinali, Umberto D’Annuntiis, Federica Rompicapo uscite dal silenzio e spiegate ai cittadini qual è stato il motivo di questa vostra scelta, diteci il perché avete compiuto questo colpo di mano senza aver affrontato nessuna discussione con l’amministrazione rosetana, le associazioni ambientaliste ed i diversi portatori di interesse. Pretendiamo che dichiarate pubblicamente le ragioni di questo scellerato atto, essendo lo stesso evidentemente premeditato.
Rimaniamo, inoltre, in attesa di capire come si sono comportate le opposizioni durante la seduta di Consiglio Regionale. In particolar modo attendiamo che vengano pubblicati i verbali per verificare e pubblicare il voto dei consiglieri teramani di minoranza, visto che si rincorrono voci che uno di loro si sia addirittura astenuto senza aver condotto nessuna battaglia a difesa della riserva.
Italia Viva è convinta del fatto che sicuramente c’era la necessità di intervenire sui vincoli e sulle regole di gestione della Riserva del Borsacchio, ma è assolutamente contraria e contrariata da ciò che è accaduto con l’emendamento notturno che di fatto ha cancellato una delle aree naturalistiche più belle e di maggior valore ambientale del nostro territorio.
“Siamo al fianco del Comune di Roseto, delle associazioni ambientaliste e dei cittadini rosetani.” – dichiara Luciano Monticelli Presidente provinciale di Italia Viva– “Il Sindaco Nugnes convochi un tavolo con tutte le organizzazioni politiche ed i diversi portatori di interesse per metterci insieme e dare battaglia contro questa scelta che penalizza fortemente il nostro territorio.”
“Ci auguriamo che chi, anche della minoranza consiliare in Regione, non ha tutelato e difeso la Riserva del Borsacchio con il proprio voto astenendosi durante la votazione, eviti, unendosi alla nostra protesta, di provare a mettere una pezza a colori solo perché guidato dall’interesse delle prossime elezioni regionali. Siamo determinati a far tornare l’attuale governo regionale sui suoi passi.” – concludono Giovanni Proti e Marco Angelini di Italia Viva Roseto.
Giulio Sottanelli (Parlamentare Azione). “È sconvolgente apprendere che alle 2:30 di notte in trenta secondi, senza nessun intervento in discussione generale o dichiarazione di voto, venga approvata una riperimetrazione della Riserva del Borsacchio che riduce di oltre il 97% la sua estensione, da oltre 1000 a 24 ettari. Tutto questo con un emendamento alla Legge di Bilancio della lunghezza di poche righe presentato dal centrodestra abruzzese a guida Marsilio non accompagnato da alcuna relazione tecnica-scientifica che lo giustifichi” spiega Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che continua: “Stesso atteggiamento, purtroppo, fu attuato 18 anni fa dall’amministrazione di centrosinistra a guida Del Turco quando, addirittura, nella Riserva venne inserito anche il quartiere dell’Annunziata di Giulianova. Combatterò per capire quali interessi ci sono sotto e per ripristinare un corretto perimetro alla Riserva validato da relazioni di esperti in questo ambito.”
“La mancanza di una visione chiara e di una legge istitutiva specifica del parco ha portato a 18 anni di ritardi e paralisi” – continua il deputato – “per lo sviluppo economico e la crescita ambientale, turistica, ricettiva e ricreativa di quella zona nel rispetto dell’ambiente. Il Borsacchio deve, ancora oggi, diventare un’opportunità per l’intera Regione rappresentando un brand unico e affascinante che valorizzi le ricchezze naturali al suo interno di cui tutti i cittadini e i proprietari terreni saranno orgogliosi.”
“Va infine sottolineata la mancanza totale di rispetto istituzionale da parte di questo Governo regionale” – si legge nella nota – “che interviene su un territorio senza neanche organizzare prima un incontro con i cittadini e con le istituzioni locali. L’amministrazione comunale, fin dall’insediamento, ha lavorato su un nuovo Piano di Assetto Naturalistico che sarebbe stato approvato definitivamente in Primavera che avrebbe creato le condizioni per intercettare importanti fondi nazionale e comunitari destinati alle aree protette per valorizzare l’offerta del territorio in ambito turistico-ricettivo e migliorare le infrastrutture a supporto.”
“Tutto questo” – conclude – “ha portato danni ingenti alla comunità, all’economia generale ed alcuni proprietari che avrebbero potuto utilizzare questi fondi per sviluppare una proposta ricettiva e turistica innovativa e redditizia all’interno dell’area protetta.”