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Teramo

Roseto, rottamazione cartelle esattoriali: Comune aderisce alla procedura agevolata

Regolamento approvato in consiglio comunale

L’amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi aderisce alla rottamazione quater con l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale con i voti della sola maggioranza, della delibera sul Regolamento per la definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali e degli accertamenti esecutivi.

 

Una facoltà concessa ai Comuni dalla Legge di Bilancio del Governo, ma anche un’opportunità che l’amministrazione rosetana ha colto a sostegno di cittadini e piccole imprese locali.
La misura riguarda i crediti non riscossi che vanno dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 e le istanze di adesione dovranno essere presentate entro il 15 ottobre prossimo. Sono previste al massimo 10 rate trimestrali e l’importo minimo di ciascuna rata dovrà essere di almeno 150 euro.

“Un’approvazione che non porta rischi per le casse comunali – spiegano i Gruppi di Maggioranza che sostengono l’Amministrazione del Sindaco Mario Nugnes – e che sicuramente potrà dare una mano alle famiglie interessate da questo provvedimento. Non si tratta di un condono ma di uno strumento che serve solamente ad aiutare chi ha accumulato debiti con la pubblica amministrazione perché in difficoltà. Il recupero delle imposte e delle multe inevase rappresenta un costo e tenere impegnata la macchina del Comune per la riscossione di cartelle intestate a contribuenti irreperibili per un qualsiasi motivo genera per gli uffici solo un ulteriore inutile lavoro. Senza dimenticare che i costi di gestione e le spese di riscossione di alcune pratiche possono essere in alcuni casi anche maggiori della cifra che si intende recuperare. Le risorse dell’Ente, in questo modo, potranno essere utilizzate su altri fronti come, ad esempio, la vera lotta all’evasione fiscale”.

Per quanto riguarda i dubbi espressi dall’opposizione in merito alla Delibera che non ha ricevuto il parere contabile favorevole della dirigente (e di conseguenza quello dei Revisori dei Conti), la Maggioranza rassicura, come riportato nelle controdeduzioni integrate nella Delibera stessa, che “l’iniziativa conduce ad un miglioramento dell’equilibrio di cassa dell’Ente facilitando l’esenzione di entrate al momento non riscosse e per le quali è stata adottata una procedura coattiva. Inoltre, il conseguente riaccertamento dei residui attivi produce effetti assorbibili del bilancio dell’Ente anche ricorrendo alla tempistica per il rientro previsto dal legislatore. In sostanza non ci sono rischi per il Bilancio dell’Ente perché – concludono i Gruppi di Maggioranza – il provvedimento determina la cancellazione solamente di sanzioni ed interessi quali residui attivi dal bilancio dell’Ente, residui tuttavia in larga misura vetusti che trovano copertura nel fondo crediti di dubbia esigibilità. In ogni caso, eventuali effetti negativi sul risultato di amministrazione che dovessero risultare all’esito della procedura, possono essere mitigati dalla facoltà concessa dalla Legge, in base al quale l’eventuale disavanzo determinato dall’applicazione può essere ripianato in non più di cinque annualità, in quote annuali costanti”.

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