Vertenza Salpa Roseto, la Flai Cgil chiede intervento della Regione
Per il sindacato l'accordo che chiuse la vertenza nel 2018 è disatteso
“Siglato in Regione nell’ottobre 2018, l’accordo che chiuse la vertenza Rolli-Salpa e che tuttora regola una parte rilevante dell’attività produttiva dell’azienda rosetana, risulta oggi in gran parte disatteso”.
A sottolinearlo Cristiana Bianucci, segretaria generale Flai Cgil Teramo e Nadia Rossi, coordinatrice regionale Flai Cgil.
“E’ per questo che la Flai Cgil ha assunto l’iniziativa di richiedere alla Regione Abruzzo la convocazione di tutti i soggetti firmatari di tale accordo per una verifica puntuale della sua applicazione, in particolare in merito al mantenimento dei livelli occupazionali. Il lodevole impegno profuso dal sindaco di Roseto, Mario Nugnes, che più volte si è reso disponibile a facilitare il dialogo tra azienda e sindacati, non può bastare. Le competenze in materia di lavoro afferiscono ad altri livelli istituzionali che oggi è necessario coinvolgere”.
Per il sindacato, “secondo l’accordo del 2018 i lavoratori a tempo indeterminato erano 175, gli stagionali con otto mesi di lavoro garantito erano 495, gli stagionali che risultavano regolarmente utilizzati dall’azienda per il lavoro residuo erano 455. Da allora ad oggi, il numero dei lavoratori a tempo indeterminato è rimasto più o meno stabile, mentre gli stagionali si sono più che dimezzati. Obiettivo dell’accordo era quello di riportare l’occupazione almeno a quei livelli, dopo una fase transitoria in cui si sarebbe trasferita una parte dell’attività ad Alanno.
Obiettivo evidentemente mancato. Ma a preoccupare il sindacato non sono solo i numeri. Infatti, senza aver mai accettato di lavorare alla costruzione di percorsi di stabilizzazione della manodopera stagionale e, almeno negli ultimi anni, senza essere riuscita a garantire gli otto mesi di lavoro a chi ne avrebbe avuto diritto sulla base dell’accordo citato, l’azienda oggi pretenderebbe di far ricorso ad ulteriori forme di lavoro precario, come la somministrazione. Inoltre, il contratto integrativo aziendale, che Salpa si era impegnata a sottoscrivere con la su e le organizzazioni sindacali, è rimasto un miraggio”.
Per la Flai Cgil, “disattendere anche questo punto dell’accordo non è una mancanza da poco. E’ proprio con l’integrativo, infatti, che si possono dare ai lavoratori e alle lavoratrici risposte concrete in termini di maggiore retribuzione. Il settore alimentare ha avuto negli ultimi anni performances economiche estremamente positive. Anche in momenti difficili come quelli della pandemia, moltissime aziende di tale settore, nel nostro territorio, hanno erogato bonus e mantenuto l’impegno di premiare i lavoratori e le lavoratrici. Salpa, invece, continua a non dare segnali in questa direzione. E’ dunque della massima urgenza riprendere un confronto che coinvolga anche i livelli istituzionali che nel 2018 si fecero garanti degli accordi tra le parti”.