“In V Commissione regionale si è svolta l’audizione della Direzione Generale della ASL di Teramo.
L’azienda sanitaria di Teramo, pur essendo la più virtuosa delle quattro abruzzesi, ha fatto registrare nel 2023 un disavanzo di circa 7 milioni del complessivo deficit regionale che ammonta a 122 milioni di euro.
Un dato complessivo preoccupante che ha spinto la maggioranza di centro destra ad approvare, come primo atto di questa nuova legislatura regionale, un piano di rientro sanitario che impedisca un nuovo commissariamento da parte del Ministero” scrive in una nota il Consigliere regionale Dino Pepe.
“Le parole del Direttore generale in Commissione fanno venire alla luce quanto fino ad oggi non detto da Marsilio e Verì: anche Teramo sarà sottoposta ad un piano di razionalizzazione perché il previsionale 2024 è di 28 milioni di disavanzo, dovuto a diverse criticità, da ultimo l’accordo sindacale sui buoni pasto per un totale di 10 milioni e 800 mila euro per la sola ASL aprutina.
In soldoni il rischio di una riduzione ulteriore dei servizi per i cittadini, per ripianare i conti, è tutt’altro che lontano” prosegue il Consigliere Dem.
“Al contrario sfuma la speranza di investire risorse per frenare la mobilità passiva, ridurre le liste d’attesa e migliorare l’edilizia ospedaliera della provincia teramana, nuovo ospedale di Teramo in primis, che, voglio ricordare, è la più penalizzata nel riparto dei fondi sanitari.
Di fronte a una tale situazione è necessario aprire una “vertenza sanità teramana” che possa sanare le ferite inferte dal piano di riordino approvato lo scorso dicembre (due primari soppressi a Sant’Omero, oculistica ad Atri ridotta a servizio ambulatoriale, unità operative depotenziate a Teramo e declassamento dell’ospedale di Giulianova) e sostenere con forza l’unica provincia abruzzese senza sanità privata sul proprio teerritorio” conclude Pepe.