Sant’Egidio, bambini a scuola a Maltignano: paga il Comune
Oltre al danno la beffa: i dubbi del gruppo di opposizione Insieme per Sant'Egidio
Nell’ultimo consiglio comunale svoltosi, con un preavviso di sole 24 ore, è stato integrato l’ordine del giorno con la discussione di un punto riguardante una convenzione tra il Comune di Sant’Egidio e quello di Maltignano per la gestione del servizio del trasporto scolastico per l’anno 2024/2025.
Durante la seduta la Vice-Sindaco Alessandra Lucidi ha informato il consiglio che ci sono 24 bambini residenti nel nostro Comune che si sono iscritti nelle scuole di Maltignano e che quindi la convenzione si rendeva necessaria affinché i pulmini del Comune limitrofo potessero entrare sul nostro territorio per garantire il trasporto ai nostri bimbi.
Fin qui nulla da eccepire, se non che all’interno della suddetta convenzione è stato previsto un rimborso da parte del nostro Comune nei confronti di quello di Maltignano per un importo di 1160€. Questo ci ha instillato subito dei dubbi: perché il Comune di Sant’Egidio deve rimborsare Maltignano? Libere le famiglie di iscrivere i propri figli nelle scuole del Comune limitrofo e passi la concessione che i pulmini possano entrare nel nostro territorio, ma per cosa il Comune di Sant’Egidio deve pagare? Perché è stato previsto nella convenzione questo rimborso?
Abbiamo approfondito: le famiglie santegidiesi che hanno deciso di iscrivere i propri figli nelle scuole di Maltignano già pagano la tariffa al comune marchigiano per il trasporto, ma non essendo sufficiente a coprire i costi del servizio, compartecipa anche il Comune di Sant’Egidio.
Questa è una operazione del tutto scellerata e completamente illogica. Innanzitutto, lo sbandierato “diritto all’istruzione” addotto come giustificazione, è già ampiamente garantito con l’offerta formativa delle scuole del nostro Istituto “P.Levi” che, tra l’altro, nulla ha da invidiare a quella dei comuni limitrofi. Inoltre, in un contesto di una grave e costante decrescita della popolazione scolastica che costringe ogni anno sempre più le amministrazioni e le scuole di tutta Italia a fare letteralmente i salti mortali per cercare di tenere aperte le classi e preservare studenti, docenti e personale dell’indotto, il Sindaco Amatucci e la sua maggioranza fanno esattamente il contrario: spendono i soldi dei contribuenti santegidiesi per portare i nostri bambini in una scuola fuori comune.
Fatta salva la libertà delle famiglie di decidere per i propri figli, non è eticamente e responsabilmente giusto che il nostro Comune paghi per questo.
“Il Sindaco Amatucci, insieme alla sua maggioranza, con questa manovra politica continua a rivelare tutta la sua ristrettezza di vedute ed i limiti delle sue scelte. Di fatto non guarda al futuro della nostra comunità dimenticandosi che la Scuola rappresenta la risorsa più preziosa di un Paese.” – concludono Luigino Medori e Simona Giovannini del gruppo consiliare di minoranza Insieme per Sant’Egidio