
Il Comitato a tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità pubblica prende posizione. E lo per commentare l’iniziativa, organizzata dalla Asl di Teramo, del prossimo 5 maggio, sui 40 dell’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero.
“Ben venga la festa per i 40 anni dall’inaugurazione dell’Ospedale Val Vibrata. Ma ora serve ben altro. È tempo di affrontare con serietà le criticità che da troppo tempo ne compromettono la funzionalità”, si legge in una nota.
Servizi da ripristinare subito
Il Comitato denuncia l’inspiegabile soppressione da parte della Regione delle UOC di Ostetricia-Ginecologia e di Chirurgia: due reparti fondamentali per il presidio e per l’intero territorio.
Chiediamo che vengano immediatamente reintegrati.
Emergenza personale sanitario
Gravi carenze di personale medico, in particolare in Pronto Soccorso, Medicina, Pediatria e Rianimazione, mettono a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.
Molti reparti vanno avanti solo grazie alla dedizione straordinaria del personale.
Disparità tra ospedali teramani
La distribuzione del personale tra i quattro ospedali della provincia presenta disequilibri inaccettabili, con il Val Vibrata sistematicamente penalizzato.
Il Comitato chiede che la ASL e i suoi dipartimenti spieghino e correggano queste gravi distorsioni.
Servono anche interventi strutturali
Non si può più rinviare un potenziamento degli spazi e un miglioramento delle condizioni ambientali all’interno dell’ospedale.
L’umanizzazione dei reparti, l’adeguamento delle strutture e il comfort per pazienti e operatori devono diventare una priorità reale e visibile.
Alle istituzioni politiche chiediamo responsabilità e coraggio
È ora che sindaci, amministratori locali, consiglieri regionali, assessori e parlamentari del territorio si assumano le proprie responsabilità.
Il silenzio e l’inerzia non sono più tollerabili.
Il Val Vibrata non può continuare a essere dimenticato o trattato come un ospedale di serie B.
Il Comitato chiede un’azione immediata, trasparente e concreta.
Le istituzioni devono garantire il diritto alla salute, con servizi, personale, spazi adeguati e umanità.
Il diritto alla salute non si festeggia: si garantisce.