Sant’Omero, chiarezza e coerenza sulla questione di Ostetricia e Ginecologia
Nota del comitato civico sulla sanità in Val Vibrata

Sant’Omero. Chiarezza e coerenza sulla vicenda dell’Unita operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero. E’ quello che chiede in una nota il comitato civico Val Vibrata.
“Negli ultimi mesi, la situazione riguardante l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Val Vibrata ha sollevato numerose perplessità, a partire dalla decisione di declassare la struttura da UOC (Unità Operativa Complessa) a due UOS (Unità Operative Semplici)”, si legge in una nota
Colpisce la modalità scelta dalla ASL per comunicare la presunta continuità dei servizi: manifesti pubblicitari affissi in tutta la vallata, poco consoni a una tematica così delicata come quella sanitaria. Un’iniziativa tanto insolita quanto inutile, considerando che la qualità del lavoro svolto dal personale sanitario del reparto è ben nota alla cittadinanza.
Preoccupa, inoltre, la risoluzione recentemente approvata dalla V Commissione del Consiglio Regionale, che conferma la delibera ASL del 2024. In essa si parla di una “trasformazione” della UOC in UOS, ma nei fatti si tratta di una soppressione della UOC, sostituita da due UOS.
Una differenza tutt’altro che formale.
Desta perplessità anche l’affermazione secondo cui questa riorganizzazione non comporterebbe riduzioni nei livelli assistenziali o aumento della mobilità passiva. È lecito chiedersi su quali basi si fondi tale certezza, considerata l’importanza strategica della figura del primario, garanzia di qualità, autonomia gestionale e innovazione dei servizi, che così facendo viene invece soppressa.
È sufficiente citare un esempio concreto: fu proprio grazie alla struttura UOC che nel 2011 fu introdotto il servizio di Partoanalgesia, allora primo in Abruzzo.
Infine, appare ridondante l’invito, contenuto nella risoluzione, a monitorare gli effetti della riorganizzazione: tale verifica è già prevista dalla delibera stessa, che stabilisce una fase di osservazione semestrale con l’impegno a evitare flessioni nei servizi.
La domanda sorge spontanea: questa delibera, i commissari, l’avranno letta?
In definitiva, restano molte domande aperte.
È auspicabile che si faccia piena luce su come e perché si sia arrivati a questa insensata scelta, e che venga garantita la massima trasparenza, a tutela di un servizio fondamentale per la comunità vibratiana.
Il “Comitato a tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità pubblica” si impegnerà a mettere in atto tutte le iniziative e le attività necessarie per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni in merito alla funzionalità dell’ospedale vibratiano, oggi messa seriamente a rischio dai recenti provvedimenti della Regione e della ASL, ritenuti assolutamente privi di giustificazione”.