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Teramo

Scontro tra Comune e Ater sulle palazzine di via Adamoli a Teramo

Al centro dello scambio di accuse tra la presidente Ceci e l'assessore Cordone, lo smaltimento dei rifiuti

Sayonara Tortoreto

Scambio di accuse tra la presidente dell’ATER Teramo, Maria Ceci, e l’assessore comunale all’ambiente, Graziella Cordone, sullo smaltimento dei rifiuti nelle palazzine Ater di via Adamoli a Teramo.

 

“Nel formulare i migliori auguri alla neo assessore comunale di Teramo con delega all’Ambiente, Graziella Cordone e nel ricordare le parole dell’ex assessore comunale, Ilaria De Sanctis, “Ho trascorso gli ultimi mesi a sollecitare gli uffici che gestiscono il patrimonio a intervenire su via Longo, ma c’era sempre altro da fare. A parte, qualche “pezza” buttata in maniera disorganizzata, nulla è stato fatto: d’altronde con circa € 200.000 cosa si può realizzare? Siamo stati i primi, però, a infuriarci con l’Ater per via Adamoli!“, ci rincresce, dover ricordare la prima uscita dell’assessore Cordone per una serie grave di lapsus normativi”, si legge in una nota dell’Ater Teramo.

“Gli Enti agiscono per atti amministrativi e questi atti rispettano la legge dello Stato. Nel caso di specie, l’Ater ha eseguito i lavori di smaltimento secondo prassi fino a quando insisteva l’area di cantiere. Alla riconsegna delle chiavi, ogni smaltimento privato è da addebitare ai residenti. Nessun ente si può permettere di violare i controlli di organi di rilievo costituzionale, con funzioni di controllo e giurisdizionali. Siamo sicuri che l’ass. Cordone, comprenderà con maggiore esperienza che non si può chiedere a un Ente Pubblico di fare eccezioni e creare dei precedenti amministrativi. Rimaniamo a disposizione dell’ass. Cordone per qualsiasi curiosità formativa al suo nuovo ufficio”.

LA REPLICA DELL’ASSESSORE CORDONE

“Ci spiace dover intervenire nuovamente sulla questione delle case Ater di via Adamoli, ma le dichiarazioni della Presidente Maria Ceci impongono un chiarimento. A fronte di un’ordinanza del Sindaco Gianguido D’Alberto, che è sempre stato vicino ai residenti, pubblicata il 7 giugno e che ordinava all’azienda di edilizia residenziale pubblica di provvedere alla messa in sicurezza dell’area mediante pulizia, sanificazione e rimozione dei rifiuti dalle aree condominiali, scaturita a sua volta da un sopralluogo effettuato dall’Ufficio Ambiente che aveva evidenziato una situazione di degrado e di incuria a causa della presenza di rifiuti di diversa natura all’interno delle stesse aree, l’ATER si è dimostrata inadempiente. Così il Comune, a fronte di una situazione di rischio igienico-sanitario, si è sostituita all’azienda provvedendo ad effettuare l’intervento. Non ci risulta, ad oggi, che l’ATER abbia fatto ricorso al TAR contro l’ordinanza, pur avendone facoltà. Di conseguenza le dichiarazioni della Presidente Ceci sono da rigettare al mittente”.

“Rileviamo in ogni caso – conclude l’Assessore – che non possono certo essere i residenti a pagare ulteriormente, visti i disagi che hanno già dovuto affrontare in questi anni. Da parte del Comune c’è sempre stata la massima disponibilità a collaborare e a individuare soluzioni che potessero tutelare tutti, a partire dagli inquilini che da tempo vivono in una situazione particolarmente difficile. E’ a loro che l’Ater dovrebbe chiedere scusa”.

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