Sequestro Delfico, lacrime, selfie e rabbia. D’Angelo: “Non so se riaprirà” VIDEO
Questa mattina tavolo provinciale per dislocare gli studenti
Tavolo provinciale questa mattina aperto a professori e ad una delegazione di studenti per affrontare quella che è una vera e propria emergenza Delfico.
Il sequestro preventivo notificato ieri ha sospeso tutte le attività all’interno dell’edificio che ospita convitto, elementari, medie e licei. In totale 1200 tra studenti e convittori aspettano una nuova sede: per gli istituti superiori entro dieci giorni, per elementari e medie da lunedì ci dovrebbe essere già spazio nella scuola De Iacobis e San Berardo.
L’edificio Delfico di piazza Dante è ritenuto dalla magistratura una struttura a rischio crollo, non solo in caso di scosse: l’inchiesta, che al momento non ha indagati, si muove sull’ipotesi di omissione di lavori in edificio che minaccia rovine.
Per la Provincia la struttura è sicuro, per le indagini condotte dal sostituto Davide Rosati l’indice di vulnerabilità non sarebbe invece adeguato. L’ente farà comunque istanza di dissequestro, anche se il presidente della Provincia è pessimista sulle possibilità di riapertura a breve termine.
Gli studenti, tra chi ieri ha pianto e chi oggi scatta selfie davanti la scuola (questa mattina meta per diversi scatti), sono i primi a pagare la chiusura.
La Provincia si sta già muovendo per la scuola jolly con sito ancora da individuare: saranno 3500 metri quadrati di map e saranno necessari circa cinque milioni di euro, nella disponibilità di cassa dell’ente o con fondi sisma. Non è nelle intenzioni di attivare la didattica a distanza.
Nell’illustrare l’esito dei dialoghi di oggi, molti professori sono scoppiati in lacrime, tra cui anche la dirigente del Convitto, visibilmente commossa, mentre la giovane Melania del Liceo Classico racconta per tutti le ultime ore.