Sindacato, i comuni devono dotarsi di uffici stampa strutturati
Va seguito l'esempio del Comune di Teramo
A distanza di 24 anni dall’introduzione della legge 150/2000, la prima e a oggi unica legge quadro sulla comunicazione pubblica, spiace constatare come quest’ultima sia ancora vissuta da parte della politica come un qualcosa di superfluo.
È quanto emerge da alcune polemiche lette sui giornali in relazione al concorso per un addetto stampa bandito dal Comune di Teramo.
A tal proposito corre l’obbligo di ricordare come la legge 150/2000 abbia finalmente istituzionalizzato la comunicazione e l’informazione pubblica, dando loro pieno riconoscimento all’interno dell’ordinamento normativo italiano e sancendone l’importanza quali essenziali strumenti di trasparenza amministrativa.
La comunicazione e l’informazione oggi, per un ente pubblico, sono sempre più centrali nel rapporto con gli organi di informazione e con i cittadini, per garantire un’informazione corretta e professionale sull’attività della pubblica amministrazione. Non è un caso che la legge 150, oltre a definire la distinzione tra attività di comunicazione e informazione, la prima spettante agli Urp e la seconda agli uffici stampa, preveda che questi ultimi siano composti da giornalisti e non da altre figure professionali.
L’ufficio stampa di un ente pubblico non è un di più, ma è un ufficio essenziale al corretto funzionamento della macchina amministrativa.
Altro discorso è la possibilità, da parte dell’organo di vertice dell’Amministrazione, di dotarsi di una figura che, come collaboratore diretto, curi i rapporti di natura politico-istituzionale con gli organi di informazione. Anche in questo caso, come abbiamo già avuto modo di evidenziare in più occasioni, il fatto che tale ruolo sia ricoperto da un giornalista rappresenta un’ulteriore garanzia di correttezza dell’informazione, essendo i giornalisti tutti tenuti a rispettare specifiche regole deontologiche.
Come Sindacato non possiamo che sostenere con convinzione la necessità, da parte degli enti locali, di dotarsi di uffici stampa strutturati e, dunque, di bandire i relativi concorsi.
A tal riguardo due anni fa abbiamo sottoscritto un apposito protocollo con ANCI Abruzzo volto proprio a promuovere le condizioni per una comunicazione istituzionale strutturata in tutte le realtà locali. Un protocollo che guarda soprattutto ai piccoli Comuni che non hanno le condizioni, anche economiche, per poter attivare uffici stampa e per i quali si devono promuovere tutte quelle le iniziative finalizzate a una gestione associata.
Auspichiamo, dunque, che anche altri Comuni seguano l’esempio del Comune di Teramo e procedano a bandire concorsi per gli uffici stampa.