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Teramo

Le riflessioni dell’ex assessore Siriano Cordoni su nuovo ospedale e ciclabile

Lettera aperta che sottolinea assenza del sindaco per incontro sul nuovo nosocomio

lOCATELLI

“È un po’ di tempo che non rifletto di politica. Ma gli ultimi eventi che si sono svolti e alcuni altri che sono in corso d’opera nella nostra città, mi stimolano a fare alcune riflessioni”.

È la lettera di Siriano Cordoni, ex assessore e consigliere comunale a Teramo.

“Fare politica che vuol dire? Può voler dire capacità di ascolto dei cittadini per poi cercare di trarne le opportune scelte politiche. Fare politica può voler dire impegnarsi per il progresso della propria comunità, ma in questo caso è necessaria una approfondita conoscenza del passato per poter individuare le soluzioni per il futuro: in una parola lungimiranza. Fare politica può anche semplicemente voler dire cercare un consenso elettorale. Veniamo ai dati di fatto. Lunedì 16 dicembre si è svolta nella sala Fagnano della Asl una delle conferenze più importanti degli ultimi decenni per la città, a cura del consigliere regionale Paolo Gatti e del Direttore Generale della ASL di Teramo Maurizio Di Giosia. Nella conferenza è stata annunciato che il nuovo ospedale di Teramo verrà costruito nel sito di Villa Mosca. Aldilà della soddisfazione di tutti coloro che in questi anni si sono adoperati per far virare la politica verso questa scelta, si possono trarre alcune riflessioni: la capacità di Paolo Gatti nel saper interpretare e poi elaborare politicamente le sensibilità dei cittadini (capacità di guardare oltre il quotidiano che forse non porta consensi, ma fa il bene della città); la lungimiranza del direttore generale Di Giosia capace di modificare la propria opinione pur di far presto e bene per la sanità teramana; l’assenza del sindaco di Teramo che ha manifestato così, forse, il proprio dissenso per una scelta che non aveva mai condiviso (non sono un lettore d’animi, ma tranne che in una occasione non ho mai letto delle sue decise e irrevocabili dichiarazioni)”.

E ancora: “In fondo in fondo sperava che qualcun altro prendesse per lui la decisione della localizzazione a Piano d’Accio. Se così fosse stato ne avrebbe tratto un favoloso plebiscito popolare nell’area di San Nicolò, senza perdere consensi al centro di Teramo. Il tutto però a discapito del futuro economico e sociale della città.
Alcuni giorni dopo questa conferenza è stato annunciato l’inizio dei lavori della ciclovia. Lavori partiti un po’ in sordina tra la distrazione generale. I teramani hanno da lavorare! Ma è stato presto evidente che tale scelta avrebbe creato dei rallentamenti nel flusso veicolare scoraggiando l’ingresso in città (penalizzando il commercio cittadino e quindi una fonte di economia) e creando drammatici blocchi stradali verso villa Mosca e cioè verso l’ospedale (con pericolosi ritardi nelle assistenze mediche d’urgenza). Mi sono meravigliato di questa “casuale” coincidenza, perché mi sarei aspettato una presa di posizione del sindaco di altro tenore, mi sarei aspettato dichiarazioni del tipo: “visto che il nuovo ospedale di Teramo verrà costruito a villa Mosca, l’Amministrazione Comunale farà il possibile per migliorare la viabilità verso l’ospedale”! Così non è stato. Anzi quasi per punizione ci sorbiremo i rallentamenti fino a quando qualcuno in preda a un’ira funesta non prenderà a picconate (di Cossighiana memoria) i cordoli famosi. E allora mi torna il dubbio su cosa voglia dire fare politica”.

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