Soldi della ditta finiti sui conti della moglie e della suocera: in tre finiscono a giudizio
Sarà processato un uomo di Corropoli: ammanchi per 76mila euro
Corropoli. E’ accusato di aver effettuato dei bonifici ed emesso assegni dal conto dell’azienda nella quale lavorava e di aver dirottato i soldi sul conto della moglie e dell’anziana suocera.
Per questo motivo un uomo di Corropoli di 66 anni è stato raggiunto da un decreto di citazione diretta a giudizio firmato dal pm Francesca Zani.
La vicenda. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe effettuato nel corso di un periodo di un paio di anni (dal 2017 al 2019) alcuni bonifici dal conto dell’azienda (anche in suo favore) e mai autorizzati per circa 76mila euro.
La cifra, dal calcolo effettuato dal legale rappresentante di una società di Alba Adriatica, degli ammanchi sarebbe di 76 mila euro, ma potrebbero esserci anche dei soldi per periodi pregressi ma che oramai sono in prescrizione.
L’uomo accusato di appropriazione indebita (nel decreto di citazione a giudizio compaiono anche la moglie e la suocera) era una sorta di persona di fiducia in ambito societario ed aveva la massima fiducia, da parte dei titolari della società.
Ma nel corso degli anni, come emerso nella prima fase dell’indagine, l’uomo avrebbe sottratto delle somme alla società emettendo assegni circolari a favore della moglie e della suocera, ma anche operando dei bonifici a suo favore.
E nella contabilità le varie operazioni finanziarie sarebbero state in qualche maniera mascherate, in modo da non far emergere nulla. Dai calcoli effettuati, successivamente, dal rappresentante della società, però sarebbero emersi gli ammanchi e da qui il procedimento giudiziario.