Il decreto che riconosce lo stato di calamità naturale per gli eccezionali attacchi di peronospora nei territori agricoli per i danni causati alle produzioni di uva è incompleto” lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Dino Pepe, secondo il quale “sono tanti i comuni della provincia di Teramo che restano esclusi e, di conseguenza, molte aziende vitivinicole non potranno beneficiare degli aiuti previsti.
Dopo i ritardi della giunta regionale per accertare i danni causati dal maltempo dei mesi di aprile e giugno scorso, dopo che gli agricoltori sono dovuti scendere in strada con i trattori e dopo le nostre continue sollecitazioni tanto da richiedere un consiglio regionale straordinario per affrontare le problematiche del comparto, il Governo nazionale ha emanato un decreto incompleto e cervellotico tanto da escludere circa la metà dei comuni teramani (22 su 47).
Un provvedimento fatto a macchia di leopardo” continua ancora il consigliere Pepe “che mortifica tante delle aziende agricole della nostra provincia. Questo decreto è solo l’ultimo di una lunga serie di offese e torti subiti. In questi cinque anni siamo stati completamente dimenticati. Sulla sanità, come per gli investimenti in infrastrutture e ora sui danni al settore agricolo i consiglieri regionali del centrodestra non hanno mai saputo far prevalere l’interesse a difesa del territorio, questo non è più accettabile. Il maltempo della scorsa primavera ha interessato tutta la nostra provincia, i danni al potenziale produttivo è ricompreso tra il 30 e il 70%, le aziende del settore vinicolo a causa dei danni subiti non vendemmieranno perché la peronospora ha colpito in maniera diffusa più del 50% delle colture e, per alcune varietà di uve, anche il 70%.
Non si comprende quindi la logica nel tenere fuori degli aiuti comuni dove hanno sede aziende importanti, storiche e prestigiose della agricoltura teramana. Per queste ragioni” conclude Pepe “il decreto sullo stato di calamità in agricoltura deve essere subito integrato con i territori esclusi. Chiediamo che tutte le aziende della provincia di Teramo possano beneficiare dagli aiuti previsti”.
I COMUNI ESCUSI DAGLI AIUTI: Alba Adriatica, Arsita, Basciano, Castel Castagna, Castellalto, Castelli, Castiglione Messer Raimondo, Cermignano, Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano, Isola del Gran Sasso, Montorio al Vomano, Nereto, Penna Sant’Andrea, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Sant’Egidio, Torricella Sicura, Tossicia, Valle Castellana