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Teramo

Tasse sui rifiuti a Roseto, il Tar annulla le delibere Tari 2023

Delibere che videro contraria la consigliera Ciancaione

Sayonara Tortoreto

Roseto degli Abruzzi. Accolto il ricorso degli operatori turistici contro il Comune.

“La notizia della Sentenza del Tar Abruzzo del 6.6.2024, che annulla le delibere relative alla TARI 2023 apparsa oggi sul quotidiano Il Centro, sancisce ancora una volta che in materia di politica tributaria il Comune di Roseto non lavora bene”.

 

Esordisce così la consigliera comunale, Rosaria Ciancaione.

“Nel caso specifico il Tar ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni dei balneatori e degli operatori turistici condannando il Comune anche al pagamento di spese legali, in quanto nelle delibere annullate, che portano il voto contrario della consigliera Ciancaione, non sono state adeguatamente motivate le circostanze straordinarie che avrebbero pregiudicato gli obiettivi indicati nel PEF 2022-2025, con la conseguente richiesta ai cittadini di somme non dovute per la Tari 2023″.

“Mi auguro”, prosegue la consigliera, “che questa volta il Comune dia seguito alla sentenza procedendo alla restituzione delle maggiori somme richieste ai cittadini senza incunearsi in un ricorso al Consiglio di Stato con costi elevati che poi si ripercuoterebbero sulla capacità di spesa dell’Ente riducendone i servizi”.

Sarebbe infatti preferibile spendere denaro per necessità primarie, come la manutenzione e le misure di protezione sociale, piuttosto che per spese legali e ingiustificati contenziosi”.

Il tema è stato affrontato più volte dalla consigliera, “a partire dal 2017, proseguendo successivamente con diverse azioni in consiglio, compresa la mozione approvata all’unanimità il 26 maggio 2022 sulla Tari 2018, in esito ad altra Sentenza del Tar Abruzzo n. 83/2019 sul ricorso presentato da balneatori e commercianti. Una mozione, integrata con un emendamento in consiglio affinchè il Comune predisponesse entro tre mesi un piano di rimborso anche pluriennale per restituire in tre/cinque anni le maggiori somme pagate ma, è bene ricordarlo, a distanza di un mese dall’approvazione, anziché procedere come deliberato, l’amministrazione Nugnes si oppose in Cassazione a ben 20 sentenze della Commissione tributaria regionale che riconoscevano ai balneatori e ad altri operatori economici il diritto di pagare somme ricalcolate sulla base di quanto la sentenza del Tar n. 83/2019 aveva sancito”

“Lo voglio dire ancora una volta”, conclude la consigliera, “le Sentenze vanno correttamente applicate e gli impegni verso i cittadini mantenuti e, nel caso della tari 2023, così come in quello della tari 2018, il Comune deve procedere alla restituzione delle maggiori somme richieste ai cittadini ”.

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