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Teramo

Teatro, Antonetti: “Esposto alla Corte dei Conti e dimissioni del sindaco”

Il commento del consigliere comunale

“Il sindaco di Teramo D’Alberto deve dimettersi immediatamente per rispetto dei cittadini e dei principi di buona amministrazione avendo tenuto nella vicenda in questione una “CONDOTTA COLPOSA” “CONTRARIA AI PRINCIPI DI BUONA FEDE E AFFIDAMENTO DEL PRIVATO!!!”.

A dirlo Carlo Antonetti, vice coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere comunale.

“In effetti lo “Smodello D’Alberto-Teramo”, ribadendo la propria incapacità di amministrare e di progettare, dopo aver quotidianamente mortificato il nostro territorio con opere solo annunciate e mai iniziate, con abbandono totale della città, delle sue bellezze ed eccellenze, ha superato se stesso e i limiti invalicabili della corretta amministrazione nella vicenda, conclusasi con la sentenza del Tar del 27 marzo 2024, grave, dannosa per la Città e per i cittadini e, soprattutto, offensiva dei principi che devono uniformare l’attività e il comportamento di una Amministrazione pubblica”.

“Premettendo, anche per mia formazione professionale, che se da un lato è doveroso e corretto evidenziare come la sentenza non sia definitiva in quanto impugnabile (si badi bene anche dalla parte privata!), dall’altro non posso esimermi dal segnalare come assai raramente si assista ad una così netta censura da parte di un Tribunale in relazione al comportamento tenuto da una Amministrazione Pubblica su documenti e fatti storicamente provati e non smentiti. E’ questo in realtà il punto più grave di tutta la vicenda nella quale, al di là dell’ingente danno che ha già causato ai cittadini teramani per una somma sinora di E.685.850,47 oltre alle spese legali, agli ulteriori danni che inevitabilmente causerà e al ritardo che subirà lo svolgimento dei lavori, la sentenza ha dichiarato apertamente e senza alcun dubbio l’esistenza di un’attività amministrativa palesemente “ILLEGITTIMA IN QUANTO CONTRARIA AI PRINCIPI DI BUONA FEDE E AFFIDAMENTO DEL PRIVATO!!!” Quindi gli splendidi creatori dello “Smodello D’Alberto-Teramo” hanno rappresentato al Tribunale una ricostruzione dei fatti integralmente smentita dalla sentenza del Tar emettendo, tra l’altro, in data 29 dicembre 2023 il “PROVVEDIMENTO ILLEGITTIMO ANNULLATO che ha cagionato alla ricorrente un danno economico CON CONDOTTA COLPOSA DELL’AMMINISTRAZIONE”.

E ancora: “Ma il passaggio più inquietante e grave della sentenza in questione e che rende ormai non
più sostenibile la permanenza di questa amministrazione è quello nel quale si afferma: “ il Collegio rileva che la REVOCA disposta dal Comune di Teramo (nota del Comune del 29.12.2023) al proprio assenso al rinnovo della concessione dei locali (nota n. 46851 del 12 luglio 2022) RISULTA ILLEGITTIMA IN QUANTO CONTRARIA AI PRINCIPI DI BUONA FEDE ED AFFIDAMENTO DEL PRIVATO perché disposta non IN BASE A FATTI SOPRAVVENUTI AL PREDETTO ASSENSO MA A FATTI GIÀ NOTI FIN DAL MOMENTO DELL’ESPRESSIONE
DEL MEDESIMO.” (16 maggio 2022, accettazione da parte del Comune del finanziamento con fondi
PNNR per lavori di ristrutturazione di E.9.769.760,00 a valere su un progetto complessivo di E.
10.086.960,00) “QUANDO LO STESSO COMUNE GIÀ SAPEVA CHE IL PREDETTO RINNOVO
NON POTEVA ESSERE CONCESSO PER L’INDISPONIBILITÀ DEI LOCALI CUI LO STESSO
SI RIFERIVA IN QUANTO DESTINATI AD UNA FUNZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ”
culturale da essa dichiarata! Quindi il Comune di Teramo si è scientemente impegnato con la Società Vero srl, assuntore del concordato preventivo in continuità dinanzi al Tribunale di Teramo dell’originario contraente L.F, autorizzando con atto n. 46851 del 12 luglio 2022 il subentro nel contratto con proroga
della concessione sino al 31 dicembre 2023, con transazione autorizzata dal Tribunale di Teramo
in data 5 settembre 2022, pur conoscendone l’impossibilità, come incredibilmente confermato
proprio dalla “MOLTO CHIARA RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEI PROGETTISTI, allegata alla
Delibera di Giunta municipale n. 215 del 23 giugno 2023 (di approvazione dello studio di fattibilità
dell’intervento) che dà atto “DELLA SCELTA GIÀ COMPIUTA DAL COMUNE DI UTILIZZARE
L’INTERA SUPERFICIE DEL TEATRO, … IVI COMPRESE LE SUPERFICI ADIBITE AD
ESERCIZIO COMMERCIALE, PER LA SUA TOTALE DESTINAZIONE A LUOGO DI CULTURA
.. e che LA STESSA ERA ANTECEDENTE A TALE DELIBERA E HA INDIRIZZATO LA SCELTA
DEI PROGETTISTI..” (nel progetto preliminare).
La sentenza, sul punto, è lapidaria: “CON RIFERIMENTO ALLA COLPA DEL COMUNE, il
Collegio non può che ribadire che LO STESSO ERA GIÀ A CONOSCENZA DEL PROGETTO DI
RISTRUTTURAZIONE DEL CINETEATRO COMUNALE FINANZIATO CON FONDI STATALI
DUE MESI PRIMA DELL’ASSENSO ALLA PROROGA E AL RINNOVO DELLA CONCESSIONE,
MA HA TACIUTO A PARTE RICORRENTE TALE CIRCOSTANZA che, per le modalità
progettuali della ristrutturazione, RENDEVANO INCOMPATIBILE LA PERMANENZA
DELL’ATTIVITÀ COMMERCIALE DELLA RICORRENTE”.
Incredibile e gravissimo!!”.

“Il Sig. Sindaco, quindi, dovrà per prima cosa RASSEGNARE LE DIMISSIONI CHIEDENDO
SCUSA AI CITTADINI TERAMANI E RISARCENDO INTEGRALMENTE E DIRETTAMENTE I GRAVISSIMI DANNI CAUSATI, altro che “massima linearità e serenità istituzionale” e “volontà di dialogare con la parte privata”….!!!! Nel frattempo sto predisponendo un esposto che, per primo, invierò alla Corte dei Conti. Teramo e i suoi cittadini non meritano più tutto questo”.

 

 

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