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Teramo

I sindacati: “A Teramo è caos sul servizio educativo all’infanzia”

Tutti i problemi elencati da Cgil e Cisl

Sayonara Tortoreto

“Abbiamo aspettato prima di uscire pubblicamente, ci siamo “corciati le maniche” e pazientemente ci siamo seduti per far ragionare la pubblica amministrazione su quanto potesse essere importante il servizio educativo all’infanzia. Purtroppo nonostante mesi di silenzio, mesi di riunioni, mesi di confronti… sono arrivati i mesi di delusione. Delusione nell’apprendere per l’ennesima volta che il servizio più importante della città viene continuamente subissato di errori, di mancanze, di non cura e soprattutto nonostante i continui, incessanti, ripetuti messaggi e braccia tese da parte di tutto il personale pubblico e privato e delle Organizzazioni Sindacali scriventi, siamo qui a denunciare ancora una volta, l’ennesima volta, che il Comune di Teramo disattende quanto promesso e continua a sbagliare”.

A dirlo Il segretario generale FP Cgil Teramo Mauro Pettinaro e il coordinatore Fp Cisl Teramo Marco De Febis.

“Su tutte segnaliamo almeno 3 grandi questioni che l’amministrazione comunale continua a eludere. Sei mesi fa (6) invitiamo il Comune di Teramo a prendere in considerazione l’ipotesi di sostituire il nido “Casetta Sul Fiume”, che da tempo si sapeva dovesse subire una ristrutturazione edilizia, con una struttura mobile temporanea. Il Comune di Teramo opta per la non sostituzione e, per scongiurare la relativa diminuzione del numero dei bambini e la conseguente perdita del posto di lavoro del personale educativo, si sono palesate due possibili soluzioni; ovvero esternalizzare un nido pubblico dei tre a gestione diretta o introdurre il sistema misto. Noi sindacati abbiamo proposto quest’ultima opzione che avrebbe visto personale pubblico e privato coabitare in edifici comuni, soluzione utilizzata tra l’altro da tantissimi comuni: dai più piccoli a più grandi (Sant’Egidio, Nereto, Giulianova, Chieti Pescara per fare esempi vicini a noi). Il Comune decide per il no al sistema misto (a proposito… con quali motivazioni tecniche, giuridiche e pedagogiche? Motivazioni chieste e… mai date) e, di conseguenza, in tutti gli incontri si parla di esternalizzazione”.

E ancora: “Ad oggi sappiamo da interlocuzioni che sarà il nido d’infanzia “Girasole”, sito in Via Diaz, ma ufficialmente non c’è ancora nulla. La conseguenza? Agitazione di tutti i genitori che giustamente chiedono e domandano, chiedono e domandano a chi? Al personale educativo pubblico e privato ovviamente, con cui per ovvie motivazioni hanno a che fare quotidianamente e che non sapendo cosa rispondere non avendo dal proprio datore di lavoro un’ufficialità, è esposto costantemente a situazioni di imbarazzo e impotenza. Basta questo? No, perché oltre il danno la beffa. I genitori preoccupati scrivono al Comune e il Comune contatta il personale educativo rimproverandolo di… parlare troppo. Non crediamo si debbano aggiungere ulteriori commenti e parole per descrivere il caos creato e per essere andati in direzione esattamente contraria alla comunità educante e a tutto ciò che la pedagogia vorrebbe”.

Sul “Bando Nidi D’Infanzia privati: qualche mese fa nella famosa conferenza stampa in cui denunciavamo il Comune per averci negato un confronto, abbiamo chiesto chiarezza e incontri per discutere delle “regole del gioco” inerenti i bandi di gara. Perché le “regole del gioco” sono quelle che consentono la difesa del lavoro all’interno delle gare di appalto. Le famose clausole sociali e tutto ciò che può contribuire ad avere un bando di gara con regole precise che possa consentire di avere un servizio di qualità e un lavoro di qualità. In sintesi: viene pubblicata la determina per l’esternalizzazione di 2 soli nidi d’infanzia e non 3, contenente tra l’altro tabelle orarie completamente diverse rispetto all’esistente (nel caso del personale ausiliario taglio del quasi 50% di ore). Due semplici domande: perché è stata pubblicata una determina con 2 nidi e non 3? Perché prima di far uscire tabelle contrattuali errate, il Comune non si è preoccupato di convocare gli attori in causa e concordare  insieme eventuali  soluzioni da adottare? Ovviamente non siamo arrivati al comunicato stampa senza prima aver scritto subito tramite PEC una nota indirizzata al Sindaco D’Alberto e all’Assessora alla pubblica istruzione per chiedere correttivi e spiegazioni. PEC inviata Venerdì 24 Maggio,  con un carattere di massima urgenza per l’uscita della delibera e del bando e ancora oggi… nessuna risposta. Dobbiamo davvero pensare che il Comune di Teramo metta a rischio posti di lavoro per incuria e incapacità?  Microclima: ci è stato segnalato da genitori e personale educativo che già nelle estati precedenti, ma soprattutto in quella passata , i nidi d’infanzia registravano temperature molto alte con notevoli preoccupazioni sia per la salute dei bambini che per l’incolumità del personale. In alcuni casi i “Pinguini” acquistati dal Comune di Teramo hanno avuto problemi con gli impianti elettrici portati in sovraccarico se utilizzati contemporaneamente (bisognava quindi scegliere a turno a chi sarebbe toccata la sauna per evitare il corto circuito dell’impianto). Può succedere per carità e nessuna denuncia pubblica lo scorso anno è stata fatta infatti, magari un caldo anomalo, magari qualcosa non ha funzionato… non c’è problema! Sei mesi fa (SEI) abbiamo fatto presente al Comune di Teramo che per il periodo estivo dell’anno 2024 sarebbe stata necessaria una ricognizione all’interno delle strutture per poter poi procedere con i lavori necessari per avere microclima adeguati. Nel verbale di incontro tra noi Sindacati e il Comune di Teramo è stato messo nero su bianco l’impegno da parte dell’amministrazione entro il 31 Maggio 2024, di sistemare la situazione e agire in maniera “preventiva”. Ad oggi nulla è stato fatto. Al ripresentarsi del caldo torrido delle estati passate che cosa succederà?”.

La Fp Cgil Teramo e la Cisl Fp Teramo continuano “a denunciare la mancanza di gestione, programmazione e di visione. Tre semplici domande: la volontà del Comune di Teramo è quella di far perdere il posto di lavoro al personale educativo dei nidi d’infanzia privati? La volontà del Comune di Teramo è quella che si corra il rischio nuovamente di trasformare i nidi in microforni con alte temperature? La volontà del Comune di Teramo è quella di insistere nel non ufficializzare quale struttura sarà esternalizzata e di conseguenza nel non comunicarlo ai genitori? Ci rivolgiamo a tutti: ma se fossero i vostri figli, non avreste la preoccupazione di chi si prenderà cura il prossimo anno del vostro bambino o della vostra bambina? Non avreste il desiderio di conoscere e di essere informati? Come Organizzazioni Sindacali, nel frattempo che il Comune di Teramo continua a tacere, ce la prendiamo noi questa responsabilità e rassicuriamo tutti i giorni: nonostante chi amministra ha dimostrato continuamente di non tenere ai servizi all’infanzia, il personale (pubblico e privato) ha continuato e continuerà a lavorare con la passione di sempre, con la stessa dedizione nonostante i tanti disservizi e soprattutto continuando a formarsi e ad aggiornarsi. E’ solo grazie a loro che potete rassicurarvi. In caso potete anche rivolgervi a noi per le spiegazioni o le delucidazioni, l’educazione delle bambine e dei bambini non può attendere”.

Per la Fp Cgil Teramo e Cisl Fp Teramo “questa volta non servono tavoli (il tavolo creato subito dopo la procedura di raffreddamento l’abbiamo dovuto interrompere nel giro di qualche settimana a causa di continue scorrettezze perpetrate dal Comune di Teramo), ma servono fatti concreti e serve capire se veramente il Comune di Teramo vuole continuare a far credere che tiene ai servizi all’infanzia, alle bambine e ai bambini, al personale educativo pubblico e privato, alle mamme e ai papà di questa città. E se mai qualcuno dovesse pensare che ci scoraggiamo o ci arrendiamo, possiamo tranquillizzare tutti”.

 

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