Teramo. Un detenuto resosi protagonista di altri eventi critici ha distrutto la propria camera e ha appiccato un incendio utilizzando le suppellettili e mettendo a repentaglio l’incolumità degli agenti intervenuti e degli altri detenuti presenti nel reparto detentivo, causando migliaia di euro di danni”.
A segnalare l’episodio, avvenuto ieri sera nel carcere di Teramo, è il Sinappe, Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria, che parla di “ennesimo evento critico” e sottolinea che è stato superato “il punto di non ritorno”.
“Data la veemenza del detenuto e le minacce protratte agli operatori di polizia brandendo quello che poteva essere il piede di legno del tavolo – spiega il sindacato ricostruendo l’episodio – si è ricorso ai dispositivi di protezione ai fini di deterrenza. L’operazione si è conclusa nel migliore dei modi con il ripristino dell’ordine e della sicurezza, ma purtroppo con vari agenti che hanno avuto problematiche respiratorie dovute all’inalazione dei fumi provocati dall’incendio”. “Auguriamo ai poliziotti penitenziari una pronta guarigione e ci complimentiamo con chi ha gestito al meglio, pur senza ausili di alcun tipo, l’ennesimo evento critico, in attesa che chi di competenza capisca che ormai si è oltrepassato il fantomatico punto di non ritorno. Per ripristinare l’ordine nelle carceri e nella società – conclude il Sinappe – occorre dotare le forze dell’ordine di poteri d’esecuzione concreti che abbiano una doppia valenza: oltre che consentire una rapida repressione della condotta criminosa attuale e concreta scongiurando pericoli di ogni sorta, fungano anche da deterrente per il futuro scongiurando recidive ed emulazioni”.