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Teramo

Nel teramano quasi 200 posti docenti disponibili per immissione in ruolo

La settimana scorsa il Ministero dell’Istruzione ha reso noti i risultati dei trasferimenti del personale docente per il prossimo anno scolastico 2023/2024. Da una rielaborazione della Flc Cgil Teramo dei dati forniti dal Ministero emerge che sono disponibili 74.664 posti, per le immissioni in ruolo tra posti comuni e quelli di sostegno.

Ecco il quadro riepilogativo dei 185 posti disponibili per la provincia di Teramo:

Ordine di scuola Posti disponibili Sostegno Totale
infanzia 14 10 24
primaria 29 27 56
Secondaria I grado 22 27 49
Secondaria II grado 46 10 56
totale 111 74 185

 

 

 

 

Attualmente gli alunni delle scuole pubbliche nel teramano sono 37.554, il prossimo anno scolastico saranno 37.748. In provincia ci saranno 194 alunni in più per effetto dell’integrazione dei 280 bambini e bambine provenienti dall’Ucraina.

“In provincia sono previsti 4423 posti docenti in organico di diritto per il prossimo anno scolastico 2023-24  Ci saranno 24 posti per l’insegnamento dell’educazione motoria nelle classi IV e V della primaria. Aumentano solo i posti sul sostegno (+55), mentre gli altri resteranno invariati. Nell’attribuzione degli organici continuano ad essere penalizzate le aree interne e i territori soggetti a spopolamento, in quanto il calcolo viene fatto in base al DPR 81/2009 che attribuisce i posti solo in percentuale al numero degli alunni. Auspichiamo immissioni in ruolo su tutti i 185 posti disponibili. Si tratta di numeri che fanno parte del cosiddetto organico di diritto. Per garantire l’offerta formativa programmata, le scuole hanno bisogno di più posti, che, invece, vengono dati col contagocce, dal cosiddetto organico di fatto. E così il rischio è che, anche per il prossimo anno scolastico, il 20% del personale docente sarà precario. Diventa urgente stabilire un ordinato sistema di reclutamento e di formazione che non mortifichi le professionalità e consenta alle scuole di realizzare la programmazione didattica  con un  numero di docenti adeguato ai bisogni formativi delle alunne e degli alunni”.

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