
Teramo. Quattordici anni per l’omicidio di Mario Di Rocco, ucciso dal figlio Francesco.
E’ arrivata oggi in corte d’Assise la sentenza di primo grado che condanna Francesco Di Rocco, 49 anni, reo-confesso per l’uccisione del padre, 83 anni, ex capostazione ferroviario.
Prima della requisitoria e arringa c’è stata l’audizione dello psichiatria Luigi Olivieri che era stato incaricato di eseguire una perizia sull’imputato e sulla sua capacità di intendere e volere all’epoca della vicenda.
Di Rocco, studente di medicina veterinaria fuori corso, ha sempre detto che non voleva uccidere il padre e di aver preso il coltello in un momento di rabbia dopo l’ennesimo litigio. Secondo i risultati dell’autopsia quella sera del 21 novembre del 2023 Francesco colpì il padre con 92 coltellate al termine del violento diverbio scoppiato nell’abitazione di viale Crispi, un appartamento che si trova sopra la stazione ferroviaria. Fu lo stesso figlio a chiamare il 118: l’anziano morì dopo qualche ora all’ospedale Mazzini.