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A Teramo l’opposizione chiede il rinvio del consiglio comunale

Lettera al prefetto per denunciare violazioni di legge

I capigruppo di opposizione in consiglio comunale a Teramo, Carlo Antonetti, Caterina Provvisiero, Luca Corona, Mario Cozzi, Alessio Di Egidio, Berardo Rabbuffo, Maria Cristina Marroni e Niki Bartolini chiedono il rinvio del consiglio comunale di domani.

“Fino ad oggi e, quindi nel breve periodo di appena 70 giorni l’amministrazione ha già violato le norme di legge e del Tuel (art.227) relative al termine di approvazione del bilancio consuntivo 2022 esponendo il Comune ad un fondato rischio di scioglimento da parte del Prefetto dopo la sua diffida (art. 141 Tuel) e devolvendo illegittimamente ad un nuovo e diverso consiglio comunale il suo esame; violato le norme di legge relative alla votazione di approvazione del bilancio consuntivo nella quale due neo consiglieri (Core e Falini) hanno votato l’approvazione del bilancio consuntivo da essi stessi predisposto e approvato in qualità di assessori della precedente Giunta comunale; violato le norme di cui al Decreto Legislativo n. 149 del 2011 non avendo depositato entro il termine di cui all’art. 4 (sessantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato) la Relazione di fine mandato, atto necessario e indispensabile a garantire il coordinamento della finanza pubblica, il rispetto dell’unità economica e giuridica della Repubblica e il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa; violato le norme relative alla procedura di convocazione dei consiglieri per il Consiglio comunale del 26 giugno e del 28 giugno u.s redendo di fatto illegittime, nulle e/o annullabili le sedute e tutti gli atti amministrativi in esse approvati”.

E ancora: “Ebbene, non paghi di ciò, in relazione al prossimo consiglio comunale del 31 luglio relativo alla discussione e approvazione delle Linee programmatiche 2023-2028, il sindaco, il presidente delcConsiglio e la giunta hanno continuato imperterriti a violare le norme di legge e regolamentari. In particolare in questa ultima occasione essi hanno violato l’art. 70 del Regolamento del Consiglio Comunale che prevede che il Programma deve essere “depositato almeno dieci giorni prima della seduta consiliare prevista.”… In effetti detto documento è stato allegato all’avviso di convocazione del consiglio comunale inviato il 25 luglio e, quindi, oltre il termine perentorio previsto dalla norma che risulta evidente sia fissato per consentire, soprattutto ai consiglieri di opposizione, di poter esaminare con il giusto e necessario approfondimento un documento così complesso e importante per la collettività e per la città. In effetti l’Amministrazione, nel goffo e assurdo tentativo di mascherare e sanare strumentalmente l’inadempimento, in data 21 luglio aveva inviato ai consiglieri a mezzo pec una bozza di documento programmatico, ovviamente diversa da quella definitiva.., accompagnato da tale testo: “trasmette la relazione l’elaborazione delle linee programmatiche del sindaco 2023-2028. La versione definitiva verrà trasmessa unitamente alla convocazione del prossimo consiglio comunale”. Incredibile!!”.

Per i capigruppo, “Risulta chiaro che, posta la palese irrilevanza e inefficacia di detta comunicazione, tale modo di amministrare, a fronte anche della consueta autocelebrazione ed esaltazione del proprio operato e della correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa di cui ci inebriano quotidianamente e da anni il sindaco e la sua giunta, non può continuare e non essere più tollerato in quanto peraltro lesivo del diritto dei consiglieri e dei cittadini all’informazione, al necessario approfondimento degli atti amministrativi da approvare. Davanti a tutto ciò, per rispetto del nostro ruolo e della corretta tutela degli interessi dei cittadini, riservando tutte le necessarie azioni dinanzi alle competenti autorità, nessuna esclusa e stigmatizzando il comportamento dell’amministrazione che censuriamo con fermezza, chiediamo il rinvio del consiglio ad altra data”.

LA REPLICA ““Per l’ennesima volta i consiglieri di minoranza, che evidentemente pensano di essere ancora in campagna elettorale, con polemiche strumentali continuano ad attaccare questa maggioranza su questioni che sono state già ampiamente chiarite e superate, a partire dall’approvazione del bilancio consuntivo e dalla legittimità della convocazione di tutti i consigli comunali, denotando un’estrema difficoltà a discutere dei temi e preferendo così avvitarsi su presunti errori di forma”. Così il sindaco Gianguido D’Alberto, che risponde alla nota con la quale i consiglieri di opposizione hanno chiesto il rinvio del Consiglio comunale di domani.

Consiglio che, come precisato dal presidente Alberto Melarangelo, si svolgerà regolarmente, come da corretta convocazione.

“Come sempre avvenuto, anche nel caso della comunicazione delle linee programmatiche, che rappresentano quel documento politico che va a concretizzare il programma elettorale, che ha già avuto l’adesione della comunità teramana e che i consiglieri di minoranza dovrebbero ben conoscere – prosegue il primo cittadino – abbiamo sempre agito nella massima trasparenza, depositando il documento nei tempi previsti, ma se questo tempo non è stato sufficiente per la minoranza per un’attenta lettura del documento o per l’incapacità di confrontarsi sui temi del mandato, è possibile rinviare solo tale punto e discutere delle linee programmatiche in un momento successivo, quando tutto il consiglio, in particolare la minoranza, avrà avuto modo di meglio comprendere i contenuti del documento e giungere finalmente ad un confronto sulle questioni importanti che riguardano la nostra città.Questo anche alla luce del fatto che si tratta di un documento politico che non ha alcun termine perentori. Non possiamo però non stigmatizzare la polemica, assolutamente infondata, sollevata dall’opposizione consiliare, che ancora una volta prova a far saltare un consiglio comunale anziché essere attenta alle esigenze dei cittadini”.

“E’ indubbiamente terminato il tempo delle aperture alle richieste strumentali che hanno il solo scopo di generare un blocco dell’amministrazione – sottolineano i gruppi di maggioranza – il senso di responsabilità non venga confuso con la disponibilità a scendere a compromessi penalizzando la nostra comunità rispetto ad analisi ed a richieste di puro ostruzionismo da parte della minoranza”.

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