Tortoreto, evento di street food: “tradite” le attività locali
Il circolo del Pd pone interrogativi e dubbi sull'iniziativa

Tortoreto. C’è una punzecchiatura politica significativa quella che arriva da Fabio Di Sabatino, segretario cittadino del Pd, sull’iniziativa programmato dall’amministrazione comunale.
L’evento è quello in programma a Tortoreto, dal 25 al 27 aprile prossimi: quando sarò ospitata una tappa dell’International Street Food: manifestazione itinerante che gira l’Italia proponendo cucine da tutto il mondo.
E già qui parte il primo rilievo.
“Ma la Regione Abruzzo, con il progetto Riviera del Gigante”, si legge nella nota “ha scelto una strada chiara: qualità della vita, tradizioni, enogastronomia locale. Lo ha ribadito anche il Presidente Marco Marsilio: “Il vero punto di forza della costa teramana è il legame tra paesaggio, tradizioni e gastronomia tipica.”
L’amministrazione comunale, con la delega al turismo in mano all’assessore Giorgio Ripani, in pratica ha autorizzato un evento che va in tutt’altra direzione.
Basta leggere cosa scrive Street Food Italia nella richiesta presentata al Comune.
“Un buon viaggio che si rispetti deve far spaziare almeno con il gusto anche verso altre parti del mondo.”
E infatti i turisti che arriveranno troveranno paella spagnola, asado argentino, burrito messicano, dolci rumeni, specialità asiatiche e indiane.
Proprio a cavallo delle festività di fine aprile, invece di creare opportunità per i ristoratori, che tengono viva Tortoreto tutto l’anno, si concede spazio a chi del nostro territorio non sa nulla e nulla racconterà.
Come si può autorizzare un evento del genere, che penalizza chi dà lavoro, qualità e prestigio a Tortoreto ogni giorno?
Come si può voltare le spalle a chi porta avanti il nome del nostro paese 365 giorni l’anno?
In un momento in cui ogni occasione di lavoro è preziosa, sarebbe stato doveroso organizzare manifestazioni che portassero sì affluenza, ma che permettessero ai nostri ristoratori e non solo di lavorare di più, di farsi conoscere, di essere veri protagonisti.
E invece no.
Oggi si premia chi viene, vende e riparte, e si penalizza chi con fatica e orgoglio, tiene vivo Tortoreto”.