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Teramo

Tortoreto, nuovo lungomare: perchè intervenire solo al centro?

Critica la posizione del circolo del Pd

Tortoreto. Emerge una posizione decisamente critica sul progetto di riqualificazione della parte centrale del lungomare Sirena a Tortoreto.

A sostanziarla, in una nota piuttosto corposa, è il Pd di Tortoreto, rappresentato in consiglio comunale da Mauro Di Bonaventura.
Il punto di partenza è subito detto: la progettualità, secondo i Dem, non unisce e valorizza il territorio, ma crea disuguaglianze.

“Mentre il centro sembra destinato a rifarsi il look con un lungomare rinnovato”, si legge in una nota, “i cittadini delle aree nord e sud si ritrovano esclusi, costretti a convivere con una situazione di degrado e abbandono. È questa la visione di sviluppo che vogliamo per Tortoreto? Un territorio che si frammenta, con zone privilegiate e altre dimenticate? Un’amministrazione che valorizza solo alcune aree sta, di fatto, dichiarando che esistono cittadini che meritano di più e altri che meritano di meno”.

Intervento parziale. “La scelta di concentrarsi su un intervento limitato e realizzabile in tempi brevi sembra dettata più dall’urgenza di tagliare un nastro prima della fine del mandato che da una reale visione strategica per il futuro della città. Un lungomare completo, che abbracci l’intero territorio, richiederebbe tempi più lunghi, magari anche superiori alla durata dell’attuale amministrazione. Ed è proprio questo il punto: si sta sacrificando la coerenza e l’unità di Tortoreto per inseguire una vetrina politica.

Un’opera pubblica deve migliorare la qualità della vita di tutti, non creare disparità né servire da trampolino per interessi elettorali. Il lungomare di Tortoreto merita un progetto unitario, che non lasci indietro nessuna area e nessun cittadino. L’amministrazione Piccioni farebbe bene a rivedere le sue priorità: non è un bel tratto di asfalto centrale che farà grande Tortoreto, ma una visione d’insieme che guardi al futuro e che sia capace di includere tutti.

I cittadini meritano risposte, non promesse a metà. L’appello è chiaro: basta scelte di comodo, si lavori per un lungomare che sia davvero di tutti e per tutti”.

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