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Teramo

Tortoreto Più: dalla Tari una stangata per i cittadini

Tortoreto. “Mentre i giuliesi, sotto l’ombrellone, ricevono importanti riduzioni sulla Tari, i tortoretani andranno in ferie con la stagnata degli aumenti applicati dall’amministrazione Piccioni”.

Non usano tanti giri di parole i consiglieri comunali di Tortoreto Più, Libera D’Amelio, Martina Del Sasso e Mauro Di Bonanventura, alla luce del nuovo piano tariffario dell’igiene urbana.

“Nel corso della seduta – spiega il capogruppo di Tortoreto Più Libera D’Amelio – sono state deliberate (e non certamente con il voto del nostro gruppo consiliare) le nuove tariffe che subiranno un aumento medio del 8,14% nel 2024 e ancora più incerti saranno gli aumenti dei prossimi anni. Si perché dal 2025 non sarà più il Comune a definirne le tariffe ma l’AGIR, autorità regionale che acquisisce i dati dal comune ed è chiamato di conseguenza a elaborare le tariffe”.

“Anche da questo punto di vista – chiosa il consigliere Martina Del Sasso– la situazione non è rosea, dato che l’amministrazione Piccioni dichiara per il 2024 ed anche per il 2025 una percentuale di raccolta differenziata al 58% contro l’obiettivo regionale del 70%; una qualità del servizio non soddisfacente. Dati negativi, fanno solo presagire aumenti di tariffe incontrollate”.

A giudizio delle due esponenti di Tortoreto Più, l’amministrazione Piccioni ad oggi non ha ancora elaborato un piano di gestione per il contenimento degli aumenti e lascia la popolazione tortoretana nell’incertezza di un ente sovra comunale. “La nostra proposta come gruppo consiliare è quella di un tavolo tecnico per definire gli standard a cui nei prossimi anni dovremo attenerci e stabilire modalità di contenimento delle tariffe perché non è possibile invocare sempre l’aumento dei costi gestione che si ripercuotono sulle tariffe. Servono tutele per i nostri concittadini alle prese con i rincari sulle altre bollette, ma non vediamo da parte di questa maggioranza nessuna leva politica per calmierare i costi in continuo aumento che gravano sulle famiglie a cui si chiede di contribuire con la raccolta differenziata”.

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