Tortoreto, tecno-reef invece delle scogliere: la proposta in consiglio comunale
Due soluzioni illustrate nell'assise civica sul tema erosione
Tortoreto. Una soluzione alternativa alle scogliere parallele alla costa. Con maggiori vantaggi sotto vari profili: ambientale e dell’ecosistema marino, economico, di tempistica nella realizzazione e con la possibilità di ottenere finanziamenti dedicati nell’ambito del Pnrr.
Arriva da Tortoreto una soluzione decisamente interessante per quanto concerne la lotta all’erosione costiera: problematica che, anche rilevazione alla mano, inizia a creare grandi preoccupazioni anche a queste latitudini.
Ad illustrarla in consiglio comunale è stato Franco Cartone, consigliere comunale di Cambia Tortoreto. Cartone ha fatto una relazione molto dettagliata sulle caratteristiche del potenziale intervento, peraltro presentato insieme ad un pool di esperti in Regione. Evidenziando le pecularità dello stesso e della possibilità, concreta, di prevederlo rispetto alla scogliere.
L’alternativa si chiama tecno-reef: sistema di moduli sommersi, simile ad una barriera corallina. Una struttura artificilare fatta di cemento, piramidale o tronco piramidale, “che riduce l’energia cinetica dell’onda che consente il riequlibrio dei fondali, tipo una secca”.
Sono piastre ottagonali di calcestruzzo atossico ed ecosostenibile, forati, con una struttura in acciaio all’interno: che unite tra loro danno vita a piramidi cave e frastagliate e si comportano come un filtro che scompone la corrente marina e genera vita acquatica.
Viene poggiato su uno strato di “tessuto non tessuto” per stabilizzare l’affossamento che è fisiologico di tutte strutture che si abbassano per il proprio peso, ma poi si assesta per un massimo di 20 cm.
Tanti gli elementi positivi: dalla non generazione dei cosidetti due mari, la biodiversità, economicità e tempistica dell’intervento. Efficacia laddove realizzato ed elementi da non sottovalutare, anche quello visivo.
Soluzione già applicata in Adriatico (lidi di Ferrara, Romagna, Puglia) e ora anche in Veneto.
Il piano di difesa della costa, rivisto e attualizzato nello scorso mese di maggio, da parte della Regione, prevede la realizzazione di barriere rigide nel tratto tra Villa Rosa Sud e il porto di Giulianova (primo step fino al Salinello), con lo studio di fattibilità oramai pronto. E su questo aspetto Cartone ha evidenziato all’assise civica alcuni aspetti di interesse. Il sindaco Domenico Piccioni, che ha sottolineato che in sede regionale ha “strappato” la possibilità di realizzare le barriere da sud e non da nord (ossia dal Salinello), ha comunque parlato della possibilità di avere un ulteriore confronto regionale su questa proposta.
Proposta Tortoreto Più. Nella stessa seduta consiliare una analoga proposta sul tema erosione è stata illustrata e presentata da Libera D’Amelio (Tortoreto Più). Si tratta del cosiddetto reef-ball: campane forate messe sott’acqua e che hanno la funzione di proteggere il litorale. Anche in questo caso si tratta di interventi realizzati in alcune zone d’Italia che hanno mostrato la loro efficacia.