Tortoreto, vertenza Betafence. I sindacati chiedono certezze: piano industriale subito
Incontro istituzionale in Regione con la proprietà
Tortoreto. Molti se e poche certezze, compreso il piano industriale. Non è certo un giudizio positivo quello che arriva dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici al termine del vertice in Regione sulla Betafence.
Incontro previsto nel tavolo istituzionale della Regione e che ha visto la presenza dei vertici aziendali e le organizzazioni sindacali.
La società ha prospettato un aumento di volumi nel corso del 2024 con una “possibile” conseguente riduzione delle ore di cassa integrazione, con la “possibilità” di ridurre anche il numero degli esuberi del 30%, “se” il mercato dovesse tenere.
“Molti “se”, nessuna certezza. Tutto a parole. Niente di scritto. Nessun piano industriale. Un futuro, insomma, che continua ad essere incerto e a non andare nella direzione di una concreta ripresa per il sito di Tortoreto”, si legge in una nota congiunta dei segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm.
Insoddisfazione, dunque, da parte sindacale che invece riteneva doveroso e imprescindibile che oggi la società presentasse un piano industriale.
“È strano che la prima volta che viene data una notizia di una prospettiva positiva questa non sia sostenuta da numeri da analizzare o da documenti che possano rimanere nel tempo. Prassi anche poco ortodossa, considerando che siamo a un tavolo istituzionale. Abbiamo chiesto di entrare in possesso il prima possibile del piano industriale – oggi illustrato a voce – per poter fare le effettive valutazioni e poter monitorare l’andamento”, così commentano i segretari Marco Boccanera, Natascia Innamorati e Michele Paliani, rispettivamente Fim Cisl, Fiom CGIL e Uilm UIL.