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Teramo

Tortoreto,stipendi gonfiati: costituita la commissione d’indagine

Accuse dalla minoranza: sulla vicenda è mancato il coraggio dell'amministrazione

lOCATELLI

Tortoreto. In consiglio comunale prende forma la commissione speciale d’indagine che avrà il compito di ricostruire tutti i passaggi legati alla vicenda degli stipendi gonfiati. Un’indagine conoscitiva, ma necessaria anche per fare luce sulla questione (che ha un percorso parallelo e giudiziario) e capire cosa sia realmente accaduto e acclarare anche eventuali responsabilità amministrative e politiche.

E’ stato questo il tema, principale, della seduta consiliare quasi del tutto assorbita alla nascita della speciale commissione consiliare. Nell’assise civica è stata data forma e sostanza all’organismo che sarà presieduto da Mauro Di Bonaventura ed è composta Lanfranco Cardinale, Angela Recinella, Dolores Cimini, Franco Cartone, Libera D’Amelio. Sulla composizione della commissione, aspetto peraltro già chiaro da giorni, dopo il caso giudiziario legato al dipendente indagato per la vicenda degli stipendi gonfiati, non ci sono stati problemi di sorta.
E se l’attività della speciale commissione consiliare sarà bipartisan sulla vicenda, da parte delle opposizioni non sono mancati appunti al gruppo di maggioranza, soprattutto in ordine alla gestione della vicenda e una sorta di alone che accompagna il Comune di Tortoreto, visti i precedenti.

Non è rimasta in superficie Libera D’Amelio (che in consiglio ha formato il gruppo Tortoreto al centro con Martina Del Sasso) che ha fatto delle riflessioni sull’accaduto, ponendo dei dubbi.
“Per la seconda volta in pochi anni il Comune di Tortoreto si ritrova a dover istituire una commissione d’inchiesta, ” ha detto, “per fatti disdicevoli che ledono l’amministrazione, i dipendenti e l’intera cittadinanza. Ma al sindaco e all’amministrazione è mancato il coraggio. Di fronte ad una situazione del genere, non avrei mai spostato il dipendente in un altro ufficio, ma lo avrei sospeso. E questo per una forma di rispetto per gli altri dipendenti e per i cittadini. E d’altro canto, senza voler entrare nel merito della vicenda, è indubbio che delle valutazioni politiche andranno fatte. Qui non si parla di un singolo errore, ma di situazioni sistemiche”.

E delle rasoiate sono arrivate anche dagli altri consiglieri di minoranza. Mauro Di Bonaventura ha ricordato le conclusioni della commissione di vigilanza, del 2019, sulla vicenda dei buoni pasto, “e nulla è stato preso ad esempio da quella cosa”. Nico Carusi, nell’occasione ha ricordato il precedente, sempre nell’ufficio ragioneria. “La precedente gestione non era stata il massimo, nemmeno da parte degli inquirenti e il sindaco di allora non fu ricandidato”, la posizione di Carusi, che ha anche sottolineato l’assenza in consiglio dell’assessore al bilancio Marconi. “Ci aspetta un lavoro importante per venire a capo di questo aspetto e mi auguro che questo episodio non sia figlio di qualcosa di più grande”.
Agli appunti della minoranza, sulla vicenda, ha replicato il solo capogruppo di maggioranza, Lanfranco Cardinale, mentre in questa occasione non ci sono stati interventi di sindaco e assessori.

“Questo fatto addolora tutti ed è una macchia per il nostro Comune”, la replica di Cardinale. Che però ha rigettato le accuse della minoranza per non avere avuto coraggio. “C’è una macchina amministrativa che svolge le sue funzioni e che mette in pratica le norme e sulle quali la politica, almeno in questa fase, non può entrare. La vicenda è stata affrontata come prevede la legge. Poi ci sarà tempo per qualsiasi decisione”.

 

 

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