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Traforo Gran Sasso: nel 2024 non ci saranno nuove interruzioni

Strada dei Parchi: "Coordinare due strutture commissariali"

“Per quest’anno il traforo del Gran Sasso non sarà subirà limitazioni di traffico perché, per le condizioni climatiche per le quali avevano preventivato gli interventi tra ottobre e novembre, non si potranno fare i sondaggi all’interno della galleria. Mentre approfondiremo le analisi per stabilire quanto accaduto, possiamo cominciare l’iter autorizzativo per i carotaggi all’esterno del tunnel”.

Così Pierluigi Caputi, Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, dopo l’audizione che si è tenuta oggi in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in merito ai lavori concernenti il traforo del Gran Sasso e gli interventi per la messa in sicurezza dell’acquifero che distribuisce acqua a circa 700mila cittadini.

Almeno per i prossimi mesi invernali sono quindi scongiurati i disagi per gli automobilisti, costretti per alcuni giorni al senso unico alternato con semafori. I lavori erano stati sospesi nei giorni scorsi dopo che la Italfer, del gruppo RFI, ha comunicato al commissario la presunta rottura di una canala della conduttura e l’innalzamento della torbidità delle acque. Caputi, storico ex direttore del ciclo idrico integrato della Regione Abruzzo, ha annunciato che per stabilire le cause che hanno portato all’intorbidimento dell’acqua, domani è un programma “la prima riunione del gruppo di lavoro con tutti gli attori coinvolti, da me chiesto espressamente il 17 ottobre scorso, che vede, su mia indicazione, nel ruolo di coordinamento, la presenza di un ente terzo come il Sian che ha la responsabilità della potabilità dell’acqua”.

“Domani entrerà nel vivo l’analisi tesa a verificare quanto successo e indicare se e chi dovrà intervenire. A tale proposito, sottolineo che non mi risulta che ci sia certezza della ‘canala’ e che quindi i motivi sono tutti da indagare. Con il gruppo di lavoro nel quale sarà presente Ruzzo spa, società pubblica del ciclo idrico integrato del Teramano, sarà possibile anche accedere all’acquifero per fare ulteriori controlli” ha concluso il commissario che oggi in commissione ha chiarito che non possono essere stati i veicoli in transito nel traforo la causa della torbidità dell’acqua, che comunque Ruzzo spa ha stabilito “sicura e potabile” fin dal primo momento.

STRADA DEI PARCHI Anche i vertici di Strada dei Parchi sono intervenuti in audizione parlamentare presso la Commissione Ambiente della Camera hanno sottolineato la necessità di verificare le condizioni migliori prima di avviare lavori futuri. “È necessario un maggiore coordinamento tra le due strutture commissariali che operano, caso unico in Italia, sulla stessa infrastruttura autostradale e il concessionario Strada dei Parchi”. Questo il passaggio fondamentale dell’intervento del vicepresidente di Strada dei Parchi, Mauro Fabris, nel corso dell’audizione odierna in merito alla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e ai disagi provocati agli utenti nei giorni scorsi per la chiusura del Traforo autostradale, a causa dei sondaggi sull’acquifero ordinati dal Commissario Caputi.

Nel corso dell’audizione l’AD di Strada dei Parchi, ing. Costantino Ivoi, ha inoltre sottolineato come “sicurezza e diritto alla mobilità degli utenti vadano sempre tutelati ma, purtroppo, rispetto ai disagi provocati all’utenza e al territorio nei giorni scorsi a causa della chiusura al traffico della Galleria del Gran Sasso, SdP può solo prendere atto, con il consueto spirito collaborativo, delle decisioni assunte dal Commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso, ing. Caputi”. La società ha voluto inoltre ricordare per il futuro “l’importanza di un coinvolgimento preventivo degli altri gestori autostradali e stradali, come ANAS, da parte del Commissario, per verificare nell’arco di tempo dei lavori, anche la percorribilità della viabilità ordinaria alternativa”, come la Statale delle Capannelle, attualmente penalizzata da diversi cantieri.

“Ad oggi, per consentire al Commissario di eseguire i sondaggi propedeutici ai lavori, l’unica soluzione, con una galleria interdetta e con le limitazioni al transito introdotte nel 2018 a tutela della sicurezza dell’acquifero, è quella del regime a senso unico alternato per una galleria alla volta. Una modalità che, nei pochi giorni per cui è stata applicata nelle scorse settimane, ha comportato una contrazione del traffico del 10% per i mezzi leggeri e del 20% per i mezzi pesanti.” – ha affermato Ivoi dopo un quesito dell’On. Rachele Silvestri, che ha chiesto inoltre se sussiste la possibilità di una riduzione del pedaggio per la tratta interessata dai lavori. “Sulle tariffe ogni decisione spetta al concedente, il MIT. In quanto concessionaria non abbiamo alcuna autonomia di intervento” – ha concluso Ivoi.

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