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Teramo

Trasporto pubblico, Fit Cisl: aumento chilometrico e più risorse a Teramo

L'intervento del segretario Fit Cisl Teramo, Antonio Di Michele

Sayonara Tortoreto

Il segretario di presidio della Federazione Italiana Trasporti (Fit Cisl Teramo) Antonio Di Michele, interviene nella discussione sul trasporto pubblico locale nel Comune di Teramo, dopo le dichiarazioni dei consiglieri di Fratelli d’Italia Corona e Tiberii e la replica dell’assessore Cavallari.

 

“Ancora una volta si persiste con dati infondati e richieste strumentali che denotano poco studio e poca attenzione sul tema. Ci chiediamo quale politico locale di qualsiasi schieramento esso sia, affermerebbe che la sua città non necessiti di un aumento di risorse economiche e chilometriche? E’ mancanza di visione o strumentalizzazione post campagna elettorale?”, esordisce il segretario Fit Cisl Teramo, Antonio Di Michele. “Ricordiamo che per il bene dei cittadini e dei lavoratori del settore, il tema che va perseguito è quello dell’aumento chilometrico e delle risorse stanziate e non su quello dell’aumento o meno del costo del biglietto che è mera competenza di Regione Abruzzo. Può sempre essere Teramo la cenerentola rispetto alle altre tre città capoluogo di provincia?”.

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“Nonostante gli amministratori comunali da anni chiedono maggiore chilometraggio a Regione Abruzzo, perché quest’ultima resta silente nel dare risposta, pur avendo un esponente politi co locale delegato ai trasporti? Come è possibile che nel comune di Teramo il servizio in questione non riesca a garantire la copertura di importanti quartieri e frazioni del Territorio come ad esempio avviene altrove? Come sarebbe stato garantito il servizio in quelle zone “scoperte”, pur essendo state oggetto (come al solito) di promesse elettorali, senza ulteriori risorse? Si tenta sempre di ricondurre il tutto al problema dell’organizzazione del servizio. Chi ancora si aggrappa alla giustificazione di una revisione migliore della pianificazione dell’esercizio, forse, per poca attenzione dimentica che, con la concertazione e l’esperienza delle Organizzazioni Sindacali, si è riusciti a garantire per la prima volta il servizio a Villa Pavone e l’annesso Cimitero, o anche che la linea 7 (università-stazione), ha avuto un miglioramento organizzativo e qualitativo del servizio grazie ad una rimodulazione del percorso e degli orari dimostrato anche dal fatto delle cessate lamentele degli studenti. Questo è sufficiente? Sicuramente no, c’è bisogno di più collaborazione tra enti soprattutto con quelli scolastici per un migliore coordinamento degli orari degli stessi. Si potrebbe fare meglio? Forse sì, ma con le risorse esigue risulta molto difficile”.

E ancora: “Noi come rappresentanti dei lavoratori siamo stanchi di vedere il modo in cui si affronta il problema, del modo strumentale con il quale l’argomento viene sollevato spesso e solo pre e post elezioni amministrative. Chiediamo una presa in carico oggettiva del problema, senza i continui rimbalzi tra le rappresentanze politiche ed i vari enti territoriali, senza recriminare agli altrui antagonisti i meriti o demeriti di talune scelte passate, un gioco che a nostro dire non troverebbe un vincitore. L’amministrazione comunale continui nel confronto per la risoluzione delle problematiche sulla viabilità e sulle infrastrutture relative al servizio urbano, e al contempo chiediamo a tutti i rappresentanti del territorio a tutti i livelli istituzionali, di adoperarsi affinché prima del 2026 data ultima per l’aggiudicazione dei servizi di tpl tramite bandi pubblici, vengano apportate le dovute modifiche alle norme regionali di riferimento a beneficio degli utenti e dei lavoratori, propedeutiche ad eliminare le disparità tra territori. Proponiamo di eliminare i nanismi aziendali con una gestione veramente unica del trasporto, onnicomprensiva di tutti i servizi del tpl, in modo che i lavoratori del settore abbiano garanzie occupazionali, stabilità certe, salari giusti ed una qualità della vita lavorativa migliore. Auspichiamo”, conclude la Fit Cisl Teramo, “un trasporto uguale per tutto il territorio regionale, dove il tpl extraurbano sia davvero integrato con quello urbano e quello ferroviario, evitando il rischio di mantenere questo status quo”.

 

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