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Teramo

Ciao mamma: questo è il nuovo numero di telefono. La truffa corre su WhatsApp

I consigli del comando provinciale del carabinieri

Sayonara Tortoreto

Le truffe e i tentativi di truffa in danno di anziani corrono anche sul filo della messaggistica istantanea di WhatsApp.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo ha constatato che le ultime modalità operative attuate per perpetrare le truffe in danno degli anziani consistono nel contattarli direttamente tramite WhatsApp. “Ciao mamma mi è caduto il telefono, questo è il mio nuovo numero”. Con questa frase o una simile inizia la nuova truffa WhatsApp che prende di mira genitori e parenti anziani.

È una tipica truffa di phishing, in cui un cybercriminale si procura un database con migliaia di numeri di telefono e invia un messaggio in massa a tutti i numeri in rubrica sperando che qualcuno venga adescato. Purtroppo, la truffa è tanto semplice quanto efficace e le vittime sono quasi sempre persone anziane o poco abituate a usare le nuove tecnologie.
La vittima, ad esempio un signore anziano, riceve un messaggio su WhatsApp da uno sconosciuto che afferma di essere suo figlio e che, per qualche motivo, non ha più accesso al suo numero di telefono (lo smartphone non funziona, è stato oggetto di furto o qualche altro motivo plausibile).

La conversazione continua e il criminale scrive di trovarsi in una situazione di emergenza e di aver bisogno urgente di denaro, che, per altre ragioni, non può prelevare.
Il criminale chiede al genitore di effettuare un bonifico istantaneo.
La vittima, costretta dall’urgenza e poco abituata a riconoscere questa tipologia di truffa, cade nel tranello e invia il bonifico sul conto di una terza persona (anche in questo caso, il criminale inventa un motivo plausibile per giustificare di non avere accesso al proprio conto o a quello della propria carta di credito).
Siccome il bonifico è istantaneo, il denaro viene prelevato subito in contanti dal truffatore.

Attenzione ai segnali spia che debbono indurre al sospetto.
Il mittente:
• ha perso il telefono;
• ha bisogno urgente di denaro;
• non ha accesso al suo conto né alle carte di pagamento, per motivi non meglio precisati.
È poco plausibile che una persona si trovi in una situazione così complicata. Inoltre, se il parente prova a chiamare il criminale per avere chiarimenti, la risposta sarà sempre che la linea è disturbata e che non può parlare al telefono.
Un altro elemento caratteristico di queste truffe informatiche è il meccanismo psicologico: si sfrutta lo stato di necessità e di urgenza che incide sulla vittima e che, in quel momento, avverte di avere la responsabilità di un ruolo determinante. “Suo figlio si trova in difficoltà e se non fa subito un bonifico, potrebbe avere dei problemi seri”. In questa situazione di stress, talvolta, gli anziani non sono portati a elaborare razionalmente le informazioni e reagiscono in modo automatico e indotto.
Infine, attenzione perché queste operazioni vengono realizzate da organizzazioni straniere, per cui i messaggi sono scritti male, soprattutto in riferimento alle risposte fornite alla vittima.

 

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