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Lavori traforo Gran Sasso, si pensa a eliminare o ridurre pedaggio

Oggi l'argomento in Commissione Territorio e Infrastrutture in Regione

I lavori di messa in sicurezza del traforo e del sistema idrico del Gran Sasso, sono stati oggi all’ordine del giorno della “Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture”, presieduta da Emiliano Di Matteo, in vista dei sondaggi sul sistema idrico che inizieranno il prossimo 14 ottobre per la durata prevista di 45 giorni.

In audizione il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi; il sindaco della città di Teramo, Gianguido D’Alberto e l’amministratore delegato della società Strada dei Parchi Spa, Costantino Ivoi, concessionaria della gestione delle autostrade A24 e A24 che si occuperà della fase di cantierizzazione.

Il prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, ha inviato una nota conoscitiva, per ciò che attiene la propria competenza.

In vista dei disagi che comporterà l’utilizzo della galleria del traforo a senso alternato, alcuni Commissari hanno avanzato diverse proposte con l’intento di eliminare o ridurre i costi del pedaggio per i 45 giorni necessari ai sondaggi, ma la decisione spetterà al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti con il quale, ha informato l’assessore Umberto D’Annuntiis, presente in Commissione, è già stata avviata un’interlocuzione.

Il confronto in Commissione si è prolungato fino alle 14.30, quando il presidente Emiliano Di Matteo ha deciso di aggiornare la seduta al prossimo martedì 8 ottobre. Durante l’incontro programmato si definirà una linea sulle azioni da intraprendere e verranno recuperati gli altri punti che erano in programma oggi: Riserva del Borsacchio, Piano del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, tariffe del trasporto pubblico locale su gomma, promozione della qualità architettonica.

D’ALBERTO Nel corso del suo intervento il primo cittadino di Teramo, nel ribadire come la priorità sia la tutela della risorsa idrica, così come la necessità di avviare e immediatamente i lavori, è tornato ad affrontare la questione relativa agli “insostenibili disagi” che pendolari ed imprese si troveranno a dover fronteggiare sia nella fase delle attività propedeutiche alla progettazione dell’intervento vero e proprio, che prenderanno il via il 14 ottobre, ma ancora di più nella fase successiva di esecuzione delle opere, destinate a terminare almeno al 2027.

“La soluzione individuata ad oggi, che prevede il transito in ciascun senso di marcia per la durata di 5 minuti ogni 30 di attesa – ha sottolineato il sindaco – è destinato a creare forti disagi e non è sostenibile sulle lunghe distanze. Per questo è necessario utilizzare questi 45 giorni in cui saranno realizzate le attività propedeutiche alle progettazione per comprendere come ridurre al minimo l’impatto sulla viabilità”.

Il primo cittadino, nel sottolineare come sia fondamentale il coordinamento da parte della Regione, avendo la questione rilevanza per tutto il territorio abruzzese, ha evidenziato come l’impatto maggiore in termini di viabilità si avrà per la provincia di Teramo, che anche per l’assenza di una viabilità alternativa adeguata rischia di restare isolata rispetto alle principali vie di collegamento con gli altri territori e in particolare con la Capitale.

“È importante che Strada dei Parchi ci assicuri la verifica e la realizzazione di tutte le soluzioni alternative, reali, efficaci e sostenibili, rispetto a quella prospettata per questi primi 45 giorni – ha proseguito D’Alberto – molto drastica e insostenibile nel lungo periodo. Sono state avanzate diverse proposte, come ad esempio il contingentamento dei mezzi con il doppio senso di marcia. Ci è stato spiegato che non è possibile senza un sistema di ventilatori bidirezionali. Allora si intervenga per averlo disponibile all’atto dell’avvio dell’intervento vero e proprio. Così come si valutino i semafori intelligenti. Le possibili alternative sono tante e diverse e pretendiamo che Strada dei Parchi le valuti e individui quelle meno impattanti per la viabilità. In questi giorni non è sufficiente quindi un semplice monitoraggio, ma sono indispensabili strumenti di misurazione dei flussi di traffico, con un’analisi puntuale e scientifica che porti alla ragionevole riduzione delle limitazioni”.

Il primo cittadino è poi tornato a chiedere che il Governo garantisca l’integrale copertura finanziaria dell’intervento, pari a circa 210 milione di euro, sia per assicurare il completo e definitivo superamento delle annose critici e interferenze, sia per evitare che possano esserci incertezze o slittamenti nel cronoprogramma delle opere.

“Chiediamo poi anche noi l’azzeramento o l’abbattimento dei pedaggi, oggi ribadito dal consigliere regionale Dino Pepe – ha concluso il sindaco – ma sia chiaro che i Comuni non sono in grado di assicurare la relativa copertura finanziaria perché sarebbe impossibile per i bilanci comunali. Per questo, anche nel mio ruolo di presidente Anci Abruzzo, ritengo che debba essere trovata in capo ad enti che hanno le spalle un po’ più larghe. Oggi, in ogni caso, pensa sia l’inizio di un percorso che faremo tutti insieme”. 

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